Nel giugno del 2020 la giunta municipale di Alcamo aveva approvato un progetto da 400.000 euro per “Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree presso il Monte Bonifato e il Parco sub Urbano San Francesco”. Il dipartimento regionale ambiente, dopo circa un anno e ai fini del finanziamento, richiese l’aggiornamento del quadro economico presentato per un importo ammissibile di 380.438. Sono trascorsi altri sette mesi e la giunta Surdi ha riapprovato il 12 febbraio scorso il progetto definitivo, rivisto dall’agronomo Roberto Noto, che prevede tutela e valorizzazione delle aree naturali della riserva Bosco d’Alcamo di Monte Bonifato e del parco sub-urbano ‘San Francesco’.
A fare un po’ di conti sulle lentezze della cosa pubblica, che passano da Regione e Comuni, viene davvero la pelle d’oca. Comprendendo che il covid ha rallentato un po’ tutto sono però trascorsi 20 mesi dalla prima approvazione del progetto da parte della giunta municipale alcamese ed ancora non se ne parla di assegnare l’appalto. Responsabilità a parte si tratta di due aree che necessitano di interventi immediati e mirati anche per eliminare il degrado talvolta provocato dall’inciviltà di alcune persone. Delle due zone una è sempre fruibile, seppure in condizioni non ottimali, quella su Monte Bonifato, mentre l’altra, il parco sub-urbano, ha i cancelli sbarrati dall’uno novembre del 2019, da quando, 27 mesi fa, andò in scadenza la convenzione tra associazione Laurus e comune di Alcamo, accordo che non venne più rinnovato. Neanche il bando per riproporre la convenzione è stato mai pubblicato. Intanto l’assessore Alberto Donato ha proceduto, recentemente, a fare potare gli alberi del parco e a dare una sistemazione generale al verde.
L’idea è quella di affidare il parco, come le altre ville comunali, ad associazioni e privati. Anche alcune aziende hanno già dato la loro disponibilità per offrire gratuitamente interventi e piccole strutture. Quando il parco sub-urbano riaprirà, non è dato comunque ancora saperlo.
