“Pietre d’inciampo”, sindaci accolgono invito del Prefetto di Trapani

0
105

In occasione della “Giornata della Memoria”, celebratasi ieri in tutto il mondo, la Prefettura di Trapani ha organizzato un incontro incontro per celebrare la ricorrenza e per sottoscrivere, da parte di tutti i Sindaci della provincia, una “Dichiarazione di Intenti” con la quale i Comuni si sono impegnati alla posa delle cosiddette “Pietre di Inciampo” nei pressi delle abitazioni dei concittadini deportati. Le “Pietre d’Inciampo” sono piccole targhe d’ottone della dimensione di un sanpietrino (10 centimetri per 10) che vengono poste a scopo memoriale davanti alla porta dell’ultima abitazione dei deportati, recanti il nome della vittima, l’anno di nascita, la data e il luogo della deportazione e la data di morte. La prima pietra d’inciampo, il cui progetto in Italia ha acuto il riconoscimento dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è stata installata a Colonia, in Germania, nel 1995.

L’iniziativa nel trapanese ha adesso  trovato l’immediata adesione di tutti i Sindaci, che, dinanzi al Prefetto, hanno dimostrato grande sensibilità per favorire, nel territorio, la diffusione del messaggio di pace, al fine di mantenere viva la memoria delle vittime della ferocia del nazismo. All’evento, nella consapevolezza che è necessario per tutti tramandare la memoria storica della barbarie nazista e commemorare le vittime dell’olocausto, hanno partecipato, nell’assoluto rispetto delle misure di contenimento anti-covid, il Vescovo della Diocesi di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, l’Ufficio Scolastico provinciale nonché i familiari di alcuni decorati della provincia che hanno raccontato le storie dei loro congiunti deportati. Da remoto hanno anche partecipato oltre cento classi delle scuole del territorio.

Una piccolissima delegazione di studenti è stata invece invitata in presenza. La manifestazione è stata arricchita dal saluto del quasi centenario Nicasio Anzelmo, sopravvissuto alla deportazione e già insignito della medaglia d’onore, che con lucidità ha rivolto il suo messaggio agli studenti. Il Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, nel suo intervento ha sottolineato che “la memoria non deve essere fine a se stessa; deve essere condivisa ed oggetto di dialogo e riflessione in modo che le coscienze, soprattutto dei più giovani, possano maturare e respingere con forza i rigurgiti antisemiti e razzisti”.