‘Phimes bis’, sequestro del parcheggio di Segesta. Tre indagati

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I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Alcamo hanno sequestrato, su provvedimento emesso dal GIP del tribunale di Trapani e su richiesta della procura della Repubblica, la società che gestisce il parcheggio, con relativi servizi, attiguo al parco archeologico di Segesta.

Il provvedimento rappresenta la prosecuzione dell’operazione Phimes eseguita dai carabinieri di Alcamo lo scorso febbraio, sotto la guida del capitano Pisani, adesso diretti dal capitano De Vito, nella quale erano stati tratti in arresto l’imprenditore Francesco Isca, calatafimese con interessi a Vita, e il vice comandante della polizia municipale di Calatafimi, Craparotta, per il reato di corruzione.

Le indagini permisero di dimostrare l’esistenza di un patto corruttivo tra i due, volto a favorire il parcheggio gestito dall’imprenditore, mediante l’elevazione di contravvenzioni a tutte le autovetture posteggiate in altri luoghi.

Tale provvedimento era dovuto, infatti, ai collegamenti accertati di Isca, tramite l’ex convivente, figlia di Leonardo Crimi di Vita (TP), con la criminalità organizzata, in particolare con Vito e Calogero Musso. Per tali motivi il GIP di Trapani, concordando con le risultanze investigative acquisite dalla compagnia carabinieri di Alcamo, ha disposto il sequestro preventivo della società adesso affidata interamente ad un amministratore giudiziario che continuerà a garantire posti di lavoro e il regolare funzionamento del parcheggio. Isca, invece, dovrà rispondere, insieme ai due intestatari fittizi della società, la figlia di Craparotta e il figlio di Ferrara, del reato di “trasferimento fraudolento di valori”