Partinico: scuole, emergenza edilizia

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Istituti scolastici sotto la lente d’ingrandimento della III commissione consiliare. L’organismo ha infatti deciso di dare vita a dei sopralluoghi in tutte le scuole di competenza comunale con l’obiettivo di verificare la situazione strutturale degli immobili. Si parte il prossimo lunedì, 23 settembre, dai vari plessi appartenenti al “Tenente La Fata” e via via si procederà con tutti gli altri istituti delle materne, elementari e medie. “La decisione – afferma il presidente della III commissione, Giuseppe Barbici – è stata intrapresa dall’intera commissione che effettuerà dei sopralluoghi presso gli istituti scolastici comunali. L’obiettivo è quello di verificare eventuali criticità dei luoghi per sottoporle all’immediata attenzione degli uffici comunali per le rispettive competenze”. Certamente le carenze strutturali non mancano nelle scuole, considerato che si tratta in molti casi di edifici di costruzione trentennale. Solo negli ultimissimi anni si è ripreso un lavoro di manutenzione ordinaria e straordinaria che è mancato per diverso tempo, con conseguenze negative inevitabili. Molte scuole sono come una vera e propria gruviera, o quasi. Nel marzo scorso il Settore dei Lavori pubblici e delle manutenzioni del Comune appurò che erano ben cinque gli istituti di competenza al cui interno pioveva. In alcuni plessi è stato addirittura necessario inibire l’utilizzo di alcune classi. Nello scorso anno scolastico al plesso della “Casa del fanciullo” una classe fu del tutto inibita all’utilizzo da parte di alunni e corpo docente proprio per le infiltrazioni; ancor più grave quel che accadde al “Tenente La Fata” dove l’acqua si infiltrava nei locali dell’archivio danneggiando anche della documentazione relativa all’istituto; al “Ninni Cassarà” pioveva invece all’interno di un laboratorio al primo piano dell’edificio; alla media “Privitera” invece vi furono problemi di infiltrazioni nella palestra; infine nel lungo elenco figurava anche la scuola del “Capitano Polizzi” dove invece l’acqua piovana si infiltrava dalla copertura ed anche dalla vetrata della scala, mandata in frantumi a seguito di un atto vandalico. A certificare tutto questo furono gli uffici della Manutenzione del Comune, guidati da Benedetto Napolitano, che si accorsero che tali infiltrazioni erano dovute in parte dall’intasamento delle grondaie e dei pluviali causato dalle feci delle colombe.