‘Palude’, accusa rinuncia a dieci testi. Tempi più brevi, sentenza dopo l’estate

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L’accusa ha rinunciato a una decina di testi. Potrebbero quindi accorciarsi i tempi del processo ‘Palude’ scaturito dall’operazione anti-corruzione messa a segno, nel novembre del 2018, in diversi comuni del trapanese e che ebbe, come epicentro, proprio Alcamo. La sentenza potrebbe quindi arrivare subito dopo l’estate. Nell’ultima udienza è stato ascoltato un finanziere nella qualità di teste del PM. I lavori sono stati poi rinviati al 17 marzo prossimo.

Al centro dell’operazione ‘Palude’ c’è l’alcamese Giuseppe Pirrello, ex dirigente del genio civile di Trapani. Il professionista, difeso dall’avvocato Saro Lauria e tutt’ora in servizio con ruoli importanti alla Regione, finì per cinque mesi ai domiciliari fino a quando la Cassazione annullò il provvedimento del Tribunale della Libertà di Palermo, che aveva rigettato la richiesta di ritorno in libertà, e l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Trapani.

Secondo i pm Pirrello, difeso dall’avvocato Saro Lauria, avrebbe abusato della sua posizione per ottenere vantaggi economici. Attraverso lo studio tecnico intestato al figlio, avrebbe curato in prima persona numerose pratiche destinate ad essere trattate dall’ufficio da lui diretto, “assicurando – scrisse la Finanza nell’ordinanza – un trattamento di favore ai suoi clienti, con la complicità di alcuni dipendenti dello stesso Ufficio del Genio Civile nonché di liberi professionisti”.

Al processo, cominciato il 3 novembre del 2021 al tribunale di Trapani, sono imputati in tutto 14 persone. Oltre all’alto burocrate regionale anche gli alcamesi Aurelio e Francesco Pirrello, di 32 a 58 anni, Giuseppe Pipitone, di 74 anni, Enzo Coppola di 69 anni, Gaetano Vallone di 62 anni, Vincenzo e Giuseppe Paglino, di 77 e 52 anni, Vito Emilio Bambina di 33 anni, Stefano e Francesco Gebbia di 66 e 31 anni, Antonio Colletta di 29 anni, Ignazio Messana di 65 anni. Imputato anche il calatafimese Giuseppe Maiorana di 53 anni. Nello stesso processo aveva invece patteggiato il 53enne Giuseppe Grillo condannato a due anni e otto mesi. Assoluzioni invece per il castellammarese Gaspare Motisi, altro funzionario del Genio Civile, Giovanni Lentini di 66 anni di Castelvetrano, l’alcamese Andrea Pirrone sessantaseienne, e i castellammaresi Giuseppe Mulè e Felice Scaraglino.