19.1 C
Alcamo
sabato, Maggio 24, 2025
Home Blog Page 66

Statua della Madonna di Alcamo per 7 giorni nella chiesa di San Paolo

0

Avrà inizio domenica prossima la Settimana Mariana, che si celebra ad Alcamo nella parrocchia dei Santi apostoli Paolo e Bartolomeo. Domenica, terza settimana di quaresima, si celebra un’antica tradizione quella del trasporto della statua della Madonna dei Miracoli dalla chiesa Madre a San Paolo. La partenza dalla chiesa Madre alle 16,30. Celebrazioni eucaristiche, meditazione con la Famiglia vincenziana e mercoledì 26 marzo alle 19,30 santa messa presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli. Sabato 29 marzo  concerto dei bambini e ragazzi del catechismo alle 16 e 15. Alle 18,30 concerto mariano a cura del coro “Francesca Adragna” ed a seguire incontro con don Giuseppe Grignano sul tema “Il Coraggio della scelta”. La chiesa di San Paolo e Bartolomeo  rimarrà aperta tutti i giorni dalle 7,30 alle 21. Le messe saranno presiedute da don Fabio Pizzitola e da fra Alberto Marangalo. Tale tradizione risale al 1615. Ad Alcamo ogni terza domenica di quaresima un antico rito religioso: la processione penitenziale, che ha sempre coinvolto migliaia di fedeli. La chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo, famosa per il suo barocco,  edificata sul luogo del soppresso Ospedale degli Incurabili. Pianta a croce latina a tre navate di cui la centrale arricchita da otto colonne di marmo rosso delle cave del Bonifato. L’interno è abbellito da raffinatissimi stucchi barocchi del celebre maestro Vincenzo Messina e del figlio, tra i più belli della Sicilia. Il ritorno in chiesa Madre della statua della Madonna domenica 30 marzo con inizio del trasporto alle 17

Monte Inici di Castellammare rinasce, 500 alberi piantati da studenti e associazioni (Interviste)

0

Il monte Inici si riveste di verde grazie a un gesto concreto per l’ambiente. Nella giornata di ieri tra i sentieri feriti dagli incendi, ha preso il via la piantumazione di 500 alberi –lecci e ginestre – per restituire vita al bosco devastato. A farlo, con entusiasmo e impegno, gli studenti degli istituti comprensivi “Giuseppe Pitrè” e “Giovanni Pascoli-Luigi Pirandello”, insieme ai ragazzi di associazioni come “Insieme si può”. Non solo simbolo, ma azione reale in occasione della “Giornata del Paesaggio”. A sottolinearlo il sindaco Giuseppe Fausto e l’assessore all’Ambiente Lorena Di Gregorio, che ringraziano il consigliere comunale Giuseppe Norfo per l’organizzazione dell’evento. «Piantare alberi è un segnale forte contro gli incendi e per la tutela del nostro territorio», affermano. Fondamentale il supporto del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, con la dottoressa Domenica Nucera e il geometra Giuseppe Pace che hanno coinvolto i ragazzi nel rispetto dell’ambiente. Gli alberi provengono dal vivaio Crucicchia, mentre la piantumazione sarà completata dal personale forestale. Un momento di crescita e sensibilizzazione che la città vuole ripetere.

Assolto l’avvocato Walter Virga, era stato coinvolto nello scandalo Saguto

0

L’avvocato Walter Virga, uno dei personaggi coinvolti nello scandalo Saguto, è stato assolto in appello dall’accusa di peculato. Il processo nasce dall’indagine sugli illeciti nella gestione dei beni confiscati alla mafia che vide come fulcro l’ex presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto. Virga, difeso dall’avvocato Enrico Sorge, è stato assolto con formula piena. La corte d’appello ha anche revocato le sanzioni accessorie e i risarcimenti in favore della parte civile, la Nuova Sport Car di Isola delle Femmine di cui Virga era stato amministratore giudiziario. La vicenda processuale che ha coinvolto l’avvocato Virga, proprio in questo ruolo, fra indagini e processi è durata 10 anni. Virga era stato già prosciolto in primo grado dalle altre accuse.

Aree percorse dal fuoco, super regresso a Calatafimi/Segesta. Oltre l’80% in meno nel 2024

0

Più del 90% di territorio e vegetazione bruciati in meno, nel 2024, rispetto all’anno precedete. Il sorprendente dato è contenuto nella delibera municipale approvata a Calatafimi/Segesta e relativa alle aree percorse dal fuoco per il 2024, il cosiddetto Catasto incendi. Un risultato ottenuto grazie ad una sinergia totale fra la cosiddetta colonna lombarda, comune, regione siciliana e associazioni di protezione civile. In prima linea, a sensibilizzare la comunità ed a monitorare costantemente i territori calatafimesi sono stati il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, l’ERAT Emergenza Radioamatori Associati Trapani, Fly team, Croce Rossa Italiana Comitato di Alcamo, Polizia Locale, protezione civile comunale, Vigili del fuoco e uomini della Forestale. “Siamo passati da oltre 886 ettari di superfice bruciata a Calatafimi/Segesta nel 2023 – ha dichiarato con grande soddisfazione il sindaco Francesco Gruppuso – a soli 83 ettari nell’anno successivo”. In pratica è stato abbattuto oltre il 90% del totale delle aree incendiate rispetto all’anno precedente. Un risultato importante e di grande contenimento, frutto di azione di deterrenza e prontezza di intervento oltre di efficace sinergia tra tutte le forze da parte della Prefettura di Trapani che ha via via coordinato gli interventi dei canadair, degli Elicotteri del SAB regionale a e dall’ Aeronautica Militare del 82° centro SAR di Birgi. “Speriamo con tutto il cuore di poter riottenere le colonne mobili anche per il 2025 – ha ripreso il primo cittadino calatafimese, Gruppuso – poiché si sono integrate perfettamente con la nostra protezione civile locale e provinciale oltre che con l’intera comunità” .

In migliaia a Trapani per il ricordo e la lotta. Ciotti: “Chiediamo scusa a questa terra” (Interviste)

0

Migliaia di persone questa mattina a Trapani in corteo. Studenti e giovani di tutte le età, associazioni, familiari delle vittime, rappresentanti istituzionali, leader nazionali di partiti e sindacati, si sono dati appuntamento sul lungomare, da dove ha preso via un corteo che ha attraversato la città. A guidarlo, per la 30esima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, don Luigi Ciotti insieme ai familiari delle vittime di mafia giunti da tutta Italia e quattro vescovi siciliani. Il presidente di Libera ha detto dal palco che ‘Tutti devono chiedere scusa a questa terra’

Truffa, l’alcamese Grimaudo condannato col patteggiamento

0

Ha patteggiato la pena ed è stato condannato a tre anni di reclusione, sostituiti con lavori di pubblica utilità. La condanna emessa ieri dal giudice del tribunale di Trapani, riguarda l’alcamese Sebastiano Grimaudo, 44 anni, difeso dall’avvocato Gaspare Benenati, che ha promesso la partecipazione a corsi di formazione per guardie giurate risultati fantasma, organizzati dietro il paravento di una azienda specializzata del nord Italia.  Oltre 40  le persone truffate, alcune delle quali si sono costituite parti civile. L’indagine è nata dalla denunce che    presentarono nei confronti Sebastiano Grimaudo   di 44 anni, che ebbe un momento di notorietà come calciatore dilettante nel Castellammare e da giovanissimo un provino con la squadra della Reggina.  L’uomo, secondo l’accusa e secondo le denunce di alcuni alcamesi ma anche di castellammaresi  e di persone di Palermo, Partinico, Carini e Villabate, avrebbe chiesto e ottenuto dalle vittime somme di denaro dai sette ai diecimila euro con la promessa di potere indossare presto una divisa di guardia giurata che rappresentava un  posto di lavoro. I versamenti su carta pay.

I fatti risalgono ad un periodo fra 2018 e 2019. Le vittime, dopo una lunga e inutile attesa, si rivolsero  al Grimaudo per riottenere il denaro versato. Non ebbero alcuna risposta. Le indagini della Guardia di finanza. Un modus operandi, secondo le indagini,   che ha portato la Procura di Trapani ad indagare l’alcamese  per il reato  truffa consistita nella falsa promessa di assunzione come vigilantes previa la partecipazione ai corsi a pagamento per ottenere la  qualifica. Le somme via via aumentavano perché il Grimaudo dopo la quota di iscrizione avrebbe chiesto  altro denaro per ottenere i documenti necessari per le visite mediche. Anche in questo caso le certificazioni e le visite sono rimaste sulla carta. Il totale del denaro ottenuto con il raggiro nel frattempo dileguatosi e trasferitosi in una regione del nord, ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro

‘Milotta Group’, indagine finanziaria. Dal 2 aprile 23 imputati dal GUP

0

Prenderà il via mercoledì 2 aprile l’udienza preliminare relativa alla maxi-operazione che, nel dicembre del 2023, ha condotto ad alcuni arresti nell’ambito delle indagini sull’azienda Milotta Group di Alcamo e sulle numerose imprese ad essa legate. Vennero arrestati il 47enne alcamese Gianfranco Milotta, poi rimesso in libertà ma con alcune prescrizioni, e il commercialista bagherese Salvatore Città che teneva i conti del grande gruppo aziendale alcamese. Obbligo di dimora, invece, per un altro bagherese, Giacinto Sciortino, 47 anni, ritenuto un prestanome. Una delle aziende coinvolte nell’indagine della Guardia di Finanza, la Lecofer, riprese a funzionare dopo una decina di giorni dall’interdittiva disposta dalla procura.  23 gli imputati chiamati a comparire il 2 aprile dinanzi al GUP del tribunale di Palermo, Marco Gaeta.

Tutti sono indagati, a vario titolo, di associazione a delinquere, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false, occultamento e distruzione di documenti contabili, autoriciclaggio, omessa dichiarazione e indebita compensazione. L’inchiesta dei finanzieri avrebbe scoperto una vastissima mole di fatture emesse per operazioni inesistenti. Coinvolte aziende e imprenditori anche di Verona, Brescia e Pordenone, nonché una lunga serie di società cosiddette cartiere, cioè appositamente istituite per emettere fatture, dislocate in varie parti della Sicilia (pure ad Alcamo, Castellammare del Golfo, Partinico e Carini) e in altre regioni d’Italia.

Il fulcro degli imbrogli fiscali, secondo gli inquirenti, erano proprio l’alcamese Milotta e il bagherese Città che avrebbero con leggerezza individuato alcuni prestanome in figure poco credibile, anche un barbone senza fissa dimora, un operaio e un disoccupato. Il collegio difensivo del gruppo aziendale alcamese, guidato dal penalista Enzo Catanzaro e composto da alcuni avvocati tributaristi di Palermo, potrebbe puntare alla richiesta di un rito alternativo. Sarebbero comunque in tanti, fra i 23 imputati, coloro che punteranno a richiedere al GUP il rito abbreviato o il patteggiamento. La vasta operazione, oltre alla Lecofer, azienda di commercio all’ingrosso di metalli ferrosi, che subì un sequestro di oltre due milioni e mezzo di beni, aveva riguardato anche la Lavorfer, altra azienda del Milotta Group che si occupa di fabbricazione di strutture e parti metalliche, anche questa oggetto di sequestro per quasi 7 milioni. La sede di quest’ultima impresa, secondo gli inquirenti, sarebbe stata trasferita a Minsk, in Bielorussia, ma soltanto fittiziamente.

Romeno morì sul lavoro a Castellammare del Golfo, chiesta condanna per due alcamesi

0

Con le arringhe degli avvocati difensori dei nove familiari, costituitisi parte civile, del romeno che morì in un incidente sul lavoro, si avvia a conclusione il processo per la tragica fine di Francis Paulet, operaio di 36 anni avvenuta nell’estate del 2018 a Castellammare del Golfo. Hanno chiesto il risarcimento dei danni ai tre imputati. Il Pm ha sollecitato due condanne e un’assoluzione. Si tratta degli alcamesi Giovanni Renda che lavora in un’azienda di calcestruzzo e Pietro Agnello che manovrava l’autopompa.

Il titolare della ditta è uscito dal processo perché è morto. Un anno ciascuno per omicidio colposo è stato sollecitato per i due operai alcamesi. L’assoluzione per Giovanni Safina, committente dei lavori, e proprietario della villa dove avvenne l’incidente. La sentenza è prevista per il prossimo 17 aprile dopo le arringhe dei difensori degli imputati. Paulet morì sul colpo, dopo essere stato colpito da un braccio meccanico che si staccò da un’autopompa, mentre lavorava in contrada Costalarga a Castellammare del Golfo. Nell ’incidente rimase  gravemente ferito il fratello Daniel.

Dopo un lungo periodo di ospedalizzazione, Daniel oggi è costretto a vivere su una sedia a rotelle. Al termine della sua requisitoria, il pm ha sollecitato la riapertura delle indagini sulla ditta che eseguì i lavori di riparazione sul braccio meccanico della betoniera, ritenuta responsabile del distacco che causò la tragedia. I familiari delle vittime si sono costituiti parti civili nel processo, assistiti dagli avvocati Damiano Ciacio, Claudio Messina.  Francis Paulet risiedeva ad Alcamo da 14 anni. Viveva con moglie e due figli, uno di un mese e mezzo, e una bambina di sei anni nella via Porta Palermo. Erano conosciuti perché frequentavano la parrocchia di San Francesco d’Assisi dove avena battezzato il figlioletto.

Intitolata ad Antonio Manganelli la sala riunioni del Commissariato di Castelvetrano (VIDEO)

0

Un importante tributo a una figura che ha segnato la storia della lotta alla criminalità organizzata. La sala riunioni del commissariato di Polizia di Castelvetrano è stata intitolata al Prefetto Antonio Manganelli, ex Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, scomparso il 20 marzo di dodici anni fa. Nei suoi anni di carriera aveva lavorato a stretto contatto con il giudice Giovanni Falcone e aveva avuto un ruolo fondamentale nella lotta alla mafia. È stato tra gli artefici di numerose operazioni contro Cosa Nostra, come dirigente del Servizio Centrale Operativo e successivamente come vice direttore della Direzione Investigativa Antimafia. Una cerimonia carica di emozione e significato partecipata da numerose autorità tra cui il Procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, il Procuratore di Trapani Gabriele Paci, il Procuratore di Marsala Ferdinando Asaro, il Prefetto di Trapani Daniela Lupo, il senatore Raoul Russo, il Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore, oltre a diversi sindaci della provincia e i Vescovi di Trapani e Mazara del Vallo. Presenti anche la moglie Adriana Piancastelli e la figlia Emanuela. L’intitolazione ha un valore simbolico forte: fu proprio Manganelli, il 29 settembre 2012, a inaugurare la sede del Commissariato, costruita su un terreno confiscato al boss Totò Riina, un gesto che sancì la presenza tangibile dello Stato in un territorio segnato dalla criminalità organizzata. “Questo è il nostro compito quotidiano” ha sottolineato il Prefetto Vittorio Pisani, ricordando Manganelli. Un messaggio chiaro e potente, che oggi risuona più forte che mai nelle stanze di un luogo che porta il nome di chi ha sempre creduto nella giustizia e nella legalità.

Alcamo
cielo coperto
19.1 ° C
19.1 °
19 °
72 %
5.1kmh
100 %
Sab
19 °
Dom
21 °
Lun
22 °
Mar
23 °
Mer
22 °