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mercoledì, Giugno 4, 2025
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Morte sul lavoro in pieno centro ad Alcamo. Operaio vola giù e perde la vita

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Altra tragedia sul lavoro. Un operaio nordafricano, Jamel Zenzemi di 60 anni, mentre lavorava all’interno di un’abitazione privata di via Fazio, probabilmente in un pozzo di luce interno, è precipitato a terra da una distanza notevole. L’uomo è deceduto sul colpo. Non è neanche servito l’intervento dei sanitari. Il tragico impatto si è verificato intorno a mezzogiorno in una delle abitazioni che sorgono sul fianco della chiesa Madre di Alcamo, in pieno centro storico. Il tunisino è caduto mentre stava effettuando dei lavori ad un lucernario per contro della donna proprietaria dell’immobile. Non si conoscono ancora i particolari di quanto accaduto ma i carabinieri, giunti sul posto per i rilievi e per avviare le indagini, punterebbe i primi controlli sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza da parte dell’operaio morto sul lavoro. Altri controlli anche per la regolarità della posizione di lavoro dell’operaio. Un’altra tragedia sul lavoro che arriva in una città ancora scossa per la tragedia del 6 maggio scorso a Casteldaccia in cui persero la vita due alcamesi, Epifanio Alsazia originario di Partinico ma residente ad Alcamo da decenni, e Roberto Raneri. Stavano lavorando all’interno di una stazione di pompaggio della rete fognaria e morirono a causa dei gas sprigionatisi.

Operazione ‘Eirene’. Riesame, ricorsi tutti rigettati. Resta in carcere anche Francesco Coppola

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Tutti rigettati i ricorsi presentati al tribunale del Riesame dagli indagati coinvolti nell’operazione ‘Eirene’, quella che il 15 settembre scorso portò in carcere una decina di persone fra le quali anche due politici eccellenti alcamesi, l’ex senatore Nino Papania e l’ex vice-sindaco Pasquale Perricone. Restano in piedi le misure cautelari per tutti e rimangono tutti i capi di imputazione. Uniche eccezioni la decadenza del reato di estorsione aggravata nei confronti del titolare di un maneggio a carico di Pasquale Perricone, che rimane indagato per il 416 ter, e Gregorio Ascari. Alcuni degli indagati, dopo la pubblicazione delle motivazioni del Riesame prevista per metà novembre, potranno ricorrere in Cassazione ma soltanto contestando la legittimità dei provvedimenti. Chi era in carcere, quindi, dovrà rimanerci ancora. Oltre a Papania, Perricone e Ascari anche gli alcamesi Giosuè Di Gregorio, Giuseppe Sciacchitano e Francesco Coppola, quest’ultimo ritenuto il nuovo capomafia di Alcamo. Il salemitano Giorgio Benenati e il calatafimese Salvatore Li Bassi che avrebbe preso il posto di Nicolò Pidone ai vertici della cosca locale. I trapanesi Antonino Minio e Diego Pipitone, quest’ultimo posto ai domiciliari. Per quanto riguarda Francesco Coppola, colui che ad Alcamo sarebbe subentrato ai vertici del clan al posto di Ignazio Melodia lu dutturi, è stata respinta la richiesta di scarcerazione per motivi di salute presentata dall’avvocato Sebastiano Dara. Secondo il giudice, infatti, le condizioni generali di salute di Francesco Coppola sono assolutamente compatibili con il regime di detenzione in carcere. Ha quindi retto anche dinanzi al tribunale del Riesame il castello accusatorio della DDA, costruito grazie alle indagini della polizia portate avanti, con intercettazioni e pedinamenti, a cavallo delle ultime elezioni regionali.

Castellammare del Golfo, in quattro denunciati per incendi ad auto (VIDEO)

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Un lungo e certosino lavoro da parte dei carabinieri della stazione di Castellammare del Golfo che hanno visionato fotogramma su fotogramma degli apparecchi della videosorveglianza. Questa attività investigativa ha consentito di individuare e denunciare quattro persone   per   il   reato   di   danneggiamento   seguito   da   incendio   per   due   diversi episodi   in   cui, a   distanza   di   pochi   giorni, sono   state   date   alle   fiamme   due diverse autovetture. Per il primo caso, verificatosi in piazza Europa durante la notte 30 giugno   scorso, i   militari   dell’Arma, grazie   alla   visione   delle   telecamere   di videosorveglianza, hanno  individuato   i   due   presunti   autori   (due   pregiudicati   del posto   di   23   e   33   anni).   che,   dapprima   hanno danneggiato   l’auto  a colpi di   bastoni    appiccavano il fuoco.  Il   secondo   episodio   invece,   risale   al   4   luglio,   ha   riguardato l’incendio   dell’auto   di   un   cittadino   straniero   in   via   XX   Settembre.   Anche   in questo caso, grazie alle immagini di videosorveglianza, i militari dell’Arma sono riusciti ad identificare i presunti autori: un pregiudicato di 33 anni e un 26enne, con precedenti di polizia. Agli indagati è stato notificato l’avviso   di   conclusione   delle   indagini. Allo   stato, sono   solamente   indiziati, ma di solito dopo l’avviso di conclusione delle indagini il gip rinvia a giudizio.

Omicidio Di Salvo, il movente è un giallo

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I carabinieri indagano sul movente dell’omicidio di Salvatore Di Salvo, il pensionato di Borgetto, ucciso nella campagne di Grisì lo scorso martedì mattino. Sentiti dai militari famigliari, parenti ed amici per cercare di indirizzare le indagini a scoprire il killer che ha sparato da distanza ravvicinata. Per Salvatore Di Salvo una vera e propria esecuzione in aperta campagna lontano da occhi indiscreti e da videosorveglianza, Chi lo ha ucciso probabilmente conosceva le sue abitudini: quelli di andare ogni mattina a lavorare in campagna in un suo terreno di proprietà. Si è appostato in una stretta trazzera dove Di Salvo ha dovuto rallentare. Il pensionato si è accorto del killer. Ha tentato una fuga rivelatasi vana. I carabinieri attendono l’esito dell’autopsia per stabilire che tipo di arma sia stata utilizzata per fare fuoco. Pare un fucile ma fra pochi giorni arriveranno certezze. Intanto le indagini, condotte dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale, guidati dal colonnello Ivan Boracchia, e dai colleghi della stazione di Partinico, si concentrano anche  sull’analisi delle telecamere di videosorveglianza di negozi e abitazioni di Borgetto. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i movimenti di Di Salvo prima di andare in campagna analizzando la sua posizione all’ingresso del paese e lungo un tratto di strada provinciale. Al momento, il movente dell’omicidio rimane un mistero. Gli investigatori stanno seguendo diverse piste, ma non ci sono ancora elementi che conducano a un sospettato. Si sta cercando di scoprire i momenti precedenti alla sua morte e verificare l’esistenza di eventuali conflitti o minacce. Esame anche sul cellulare della vittima. L’omicidio ha scosso la comunità di Borgetto, che descrive Di Salvo come una brava persona dedita alla famiglia e al lavoro.

Provincia di Trapani. I dati Inps rilevano calo di nascite e disoccupazione

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Radiografia dell’Inps di Trapani nel rendiconto sociale provinciale 2023. I dati descrivono una diminuzione continua delle nascite e una disoccupazione dai numeri preoccupanti. Nel 2022, si sono registrate solo 3.028 nascite a fronte di 5.572 decessi. Il calo delle nascite contribuisce a un invecchiamento progressivo della popolazione, con una percentuale crescente di residenti over 65, pari al 24,6% del totale della popolazione. Il mercato del lavoro nella provincia di Trapani è in sofferenza. Il numero degli occupati è inferiore rispetto a quello di chi non lavora: 123.000 persone lavorano. Mentre 17.000 risultano disoccupate. Ma a questo dato si deve aggiungere anche quello degli inattivi, cioè chi non lavora e non studia: sono 220 mila. Inoltre, il tasso di disoccupazione nella fascia d’età 15-24 anni è altissimo, con una media del 44,6% tra le donne e del 54,6% tra gli uomini. Anche nella fascia d’età 25-34 anni la disoccupazione rimane elevata, con un tasso complessivo del 20,3% per le donne e del 14,3% per gli uomini. Ma il dato più preoccupante riguarda l’inattività, con un tasso che raggiunge il 47,5% del totale della popolazione in età lavorativa. Ciò significa che quasi la metà della popolazione tra i 15 e i 64 anni non partecipa attivamente al mercato del lavoro. Chi lavora guadagna poco, meno degli altri territori. La paga media settimanale è di 472 euro in provincia di Trapani, contro una media di 494 euro a livello regionale e di 581 euro a livello nazionale. Questo per i cittadini comunitari. Gli extracomunitari percepiscono molto meno, in media 337 euro, però più della media regionale di 300 euro ma meno di quella nazionale di 385 euro. Un altro aspetto critico riguarda la regolarità contributiva delle imprese. Il 25,5% delle aziende della provincia di Trapani non è in regola con i contributi previdenziali. La popolazione pensionata nella provincia di Trapani ammonta a 100.397 persone, un dato che riflette l’invecchiamento  della popolazione. Il numero elevato di pensionati sottolinea la pressione crescente sul sistema previdenziale in un contesto demografico in declino e con un mercato del lavoro stagnante.

Prestazioni sanitarie. In Sicilia il 7% delle famiglie rinuncia alle cure

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“Il 7% delle famiglie siciliane ha rinunciato alle prestazioni sanitarie” La percentuale delle famiglie che ha rinunciato in Sicilia alle prestazioni sanitarie nel 2023 è pari al 7%, secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, che si basa su dati Istat. La spesa per la salute è aumentata di oltre 100 euro per le famiglie del Sud e molti rinunciano alle cure In Sicilia  oltre l’8% delle famiglie dichiara di non disporre di soldi in alcuni periodi dell’anno per far fronte a spese relative alle malattie.  Sulla stessa linea le famiglie che rinuncino a prestazioni sanitarie  dichiarano di aver rinunciato nell’ultimo anno a visite specialistiche o esami diagnostici pur avendone bisogno pe mancanza di soldi, per uno o più motivi: problemi economici (impossibilità di pagare, costo eccessivo). Lo status di povertà assoluta che coinvolge oggi più di due milioni di famiglie richiede urgenti politiche di contrasto alla povertà non solo per garantire un tenore di vita dignitoso a tutte le persone, ma anche perché le diseguaglianze sociali nell’accesso alle cure e l’impossibilità di far fronte ai bisogni di salute con risorse proprie rischiano di compromettere la salute e la vita dei più poveri, in particolare nel sud Sicilia compresa. Spesso per evitare attese lunghissime per una visita in strutture pubbliche chi può si rivolge a pagamento a medici privati. E in questo quadro di povertà e problemi nella sanità  il governo Meloni prevede ulteriori tagli. E se l’autonomia differenziata voluta dalla Lega entra in vigore si accresceranno le disparità tra sud e nord d’Italia. Insomma sempre più difficoltà e poveri in Sicilia.

Impianto in tilt, parte del centro storico di Alcamo al buio

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La segnalazione è stata fatta all’Enel X, tramite il numero verde, alle 21 di ieri sera. Una buona parte del quartiere del centro storico al buio totale, in particolare la via Commendatore Navarra e molte strade perpendicolari a questa arteria molto trafficata. La segnalazione all’Enel X per segnalare il guasto parlando con un operatore il quale ha assicurato di girare immediatamente agli operai per l’intervento di riparazione. L’ultima volta che il quartiere è rimasto al buio risale alla fine dello scorso mese di marzo. Il ripristino della illuminazione deve essere fatto con la massima celerità per motivi soprattutto di sicurezza. Tra ottobre e novembre dello scorso ano si verificarono ben 4 interruzioni. Poi l’intervento di Enel X e da sette mesi non più interruzioni. Intanto la sostituzione delle lampade a basso consumo fanno poca luce e sembra di essere tornati all’inizio degli a anni ’50. Risparmio sì, ma anche va garantita una buona illuminazione nelle ore serali. Nonostante le poteste nei vari quartieri poca illuminazione notturna. Gli interventi riguardanti l’impianto di illuminazione pubblica comunale, volti ad assicurare un maggiore risparmio energetico Ma c’è scarsa illuminazione nelle strade.  Enel X è l’azienda cui il Comune ha affidato la gestione dell’intero impianto di illuminazione costituito da 6.731 centri luminosi e 60 Quadri Elettrici di comando”. Una decina di milioni per nove anni. L’ efficientamento energetico e adeguamento normativo degli impianti di illuminazione pubblica non può avere come causa la scarsa illuminazione serale con pericolo di incidenti e sicurezza delle persone che camminano a piedi

Deposito nazionale di scorie nucleari a Calatafimi e Fulgatore. L’esperto prova a fare chiarezza (Interviste)

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Sono rimasti ancora in corsa i due siti del trapanese, a Fulgatore ed a Calatafimi, per realizzare il deposito nazionale di scorie nucleari. Tanti pareri contrari, interventi di segno opposto da parte dei politici, costituzione di un apposito comitato. Ma gli esperti cosa dicono? Interessante il parere del professore Marco Enrico Ricotti, ordinario di Ingegneria Nucleare presso il dipartimento energia del Politecnico di Milano.

 

Consiglio comunale di Castellammare, Parisi a rischio decadenza. Nasce gruppo di Forza Italia

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Dovrà mettersi in regola entro dieci giorni altrimenti sarà costretto a lasciare il suo scranno al consiglio comunale di Castellammare del Golfo. Antonio Parisi, eletto nella lista ‘Oltre’, ha un debito verso il comune del Golfo di alcune migliaia di euro per tributi non pagati. Una situazione di incompatibilità con la carica di consigliere comunale. Una situazione che, secondo le leggi e secondo la proposta deliberativa approvata ieri dal massimo consesso civico castellammarese, non può essere stoppata dalla rateizzazione che Parisi sta portando avanti. Insomma l’esponente della lista Oltre, dichiaratosi poi indipendente, dovrà eliminare il debito se vorrà mantenere il suo posto all’interno del massimo consesso civico della cittadina del Golfo.

La seduta consiliare di ieri ha prodotto un’altra novità, la nascita ufficiale del gruppo consiliare di Forza Italia. È composto da due eletti nella ista a sostegno del sindaco Giuseppe Fausto che, ovviamente, manterranno il loro appoggio al primo cittadino. Il gruppo forzista è composto da due ex assessori, Brigida Di Simone, designata capogruppo, e Antonio Mercadante. La consigliera è stata eletta per la prima volta nel 2016 ed è stata poi nominata assessore e vice-sindaco.   La più giovane dei due ricoprirà il ruolo di capogruppo. Attualmente è presidente della terza commissione consiliare e componente della commissione pari opportunità. Antonio Mercadante, di professione psicologo, vanta una lunga esperienza politica e amministrativa da almeno 16 anni. Attualmente è consigliere comunale con delega alla frazione di Balata di Baida.

Sulla nascita del gruppo consiliare di Forza Italia a Castellamare del Golfo ha esternato soddisfazione il capogruppo del partito all’ARS, il marsalese Stefano Pellegrino: “Grande soddisfazione – ha detto – per la nascita del nuovo gruppo consiliare, che rappresenta un ulteriore passo avanti per il consolidamento della presenza istituzionale del partito in provincia di Trapani”. Era comunque risaputo da tempo che Mercadante e Di Simone fossero posizionati in Forza Italia così come l’assessore Giovanni Todaro. Adesso la nascita del gruppo consiliare.

Agguato ben studiato per uccidere Salvatore Di Salvo, centrato da un colpo di fucile al petto (VIDEO)

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Agguato in piena regola studiato nei minimi particolari messo a segno in una zona isolata di campagna dove la vittima predestinata avrebbe avuto poche possibilità di sfuggire alle armi da fuoco del killer  o dei killer. Così è stato ucciso ieri mattina Salvatore Di Salvo di 69 anni di Borgetto. L’uomo avrebbe cercato un disperato tentativo di fuga ma è stato centrato  da un colpo di fucile al petto. L’omicidio è stato consumato in contrada Cambuca, frazione di Grisì, zona in aperta campagna e quindi luogo ideale per il killer per far fuori Di Salvo e poi fuggire senza essere visto. Un piano ben studiato per un omicidio sul quale indagano i carabinieri. Il suo fuoristrada Mitsubishi, fermo in una trazzera con ai lati un folto canneto, pressoché invisibile è stato trovato dal figlio. L’uomo era a terra privo di vita, accanto alla portiera, quasi nascosto dalla fitta vegetazione.

Era uscito ieri mattina dalla sua casa di Borgetto per lavorare in un terreno di sua proprietà insieme al figlio. L’uomo è arrivato per primo a bordo del fuoristrada. Dopo è arrivato il figlio a bordo di un trattore. Ha cercato il padre, ma non lo ha trovato in auto. Lo ha visto per terra morto non distante dalla vettura. Ha chiamato il 112 e ha chiesto aiuto. I carabinieri cercheranno di dare un preciso indirizzo alle indagini con l’interrogatorio dei famigliari, amici  e dei proprietari di terreni che si trovano nella zona. Indagini dunque a 360 gradi  per non escludere alcuna pista e trovare il movente che possa portare a dare un volto e un nome al killer e a suoi eventuali complici. Di Salvo, dopo avere lavorato come autista nell’Eco Burgus di Carini, la ditta che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti, era andato in pensione e si dedicava alla coltivazione di alcuni appezzamenti di terreno di sua proprietà. La Procura ha disposto l’autopsia che sarà eseguita nel reparto di medicina legale dell’ospedale Policlinico di Palermo. Era il fratello dell’imprenditore indagato per la strage di Casteldaccia dove persero la vita cinque operai.

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