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sabato, Giugno 28, 2025
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Alcamo-Stalking, un impiegato condannato a sedici mesi

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Quella vita insieme, nonostante la nascita dopo qualche anno del matrimonio di due figli, era diventata un inferno. Ma la situazione peggiorò ulteriormente dopo che una donna alcamese, oggi di 34 anni, chiese al marito la separazione. La vicenda risale  ai primi mesi di febbraio del 2010. Da quel momento la vita di questa impiegata, che oggi vive a Palermo, diventò un incubo per le minacce, i pedinamenti, le continue telefonate del marito e qualche tentativo di aggressione, tanto che la donna alcuni mesi dopo presentò denuncia al commissariato di pubblica sicurezza di Alcamo. Scattarono le indagini e nei confronti dell’uomo di 44 anni S.C. con un posto pubblico nel ministero dell’Interno,  nel Milanese, venne presentata la denuncia. Ieri i giudici della Corte d’appello di Palermo hanno confermato la condanna ad un anno e 4 mesi. La stessa pena inflitta dai giudici del tribunale di Trapani. Ma i giudici d’appello sono andati oltre e alla donna, costituitasi parte civile e difesa dall’avvocato Alessio Alessandra, hanno sentenziato il pagamento di una provvisionale di 5 mila euro con risarcimento danni da decidere nel processo civile. L’uomo è stato inoltre condannato a pagare le spese processuali. L’impiegato doveva rispondere anche di lesioni nei confronti del padre e di un fratello della donna. Padre e fratello della  donna si sono costituiti parte civile e sono stati assistiti dall’avvocato Vito Di Graziano, mentre lo stalker è stato difeso dall’avvocato Sebastiano Dara. La vicenda rappresenta l’ennesimo episodio di violenza sulle donne, che spesso si concludono anche in maniera tragica, come raccontano tante cronache sui femminicidi. Quando si subisce una violenza, una minaccia, un’aggressione bisogna immediatamente presentare denuncia alle forze dell’ordine, che debbono vigilare con la massima attenzione quando una persona, una donna in questo caso è perseguitata da stalker. Ricordiamo che dopo l’entrata in vigore di tale legge una delle prime indagini in Italia venne fatta dai carabinieri di Alcamo che arrestarono l’individuo protagonista di atti persecutori. Gli atti persecutori sono previsti dall’articolo 612 bis del codice penale e la legge entrò in vigore nel febbraio del 2009.

La frana di Alcamo Marina: il sindaco incontra proprietari di villini

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La collina sarebbe abbastanza solida se non fosse stata massacrata dall’abusivismo edilizio, che provoca criticità sul territorio di Alcamo Marina. Nel 2008 il Comune affidò incarichi per la redazione dei Piani particolareggiati di recupero, indispensabili per la messa in sicurezza e per la realizzazione delle opere urbanistiche, per come è avvenuto per esempio nei quartieri di Santa Lucia e Sant’Anna di Alcamo. E del Piano particolareggiato di recupero ha parlato il sindaco Domenico Surdi nell’incontro avuto ieri sera con i proprietari di tre villini a valle della “Collina del disonore”, che furono danneggiati nel febbraio del 2009 per la frana che si abbattè a causa della mancata possibilità di quelle acque piovane molto abbondanti di potere defluire. Stessa cosa ma per fortuna in maniera molto minore si è verificata lo scorso 22 gennaio. Sono quattro i Piani particolareggiati di recupero di Alcamo Marina, i cui incarichi per la redazione vennero affidati ben 9 anni fa. Ora sembra che questi Piani stiano per tagliare il traguardo. In tal senso si è impegnato il sindaco con i proprietari dei villini, realizzati con tanto di concessione edilizia ma che hanno subito il danno, non per proprie responsabilità e la beffa di non poterle abitare, mentre nelle case a monte, molte sanate, si può prendere la tintarella. Per potere chiedere i finanziamenti per i Piani particolareggiati di recupero, prima li deve approvare il consiglio comunale. Superata questa fase il Comune potrà chiedere finanziamenti alla Regione.  E i tempi non sembrano brevi. Così come i tempi biblici della giustizia italiana non hanno permesso ancora ai proprietari rispettosi della legge di ottenere risarcimenti dei danni. Intanto stamane si è celebrata a Trapani l’ennesima udienza.    Fino ad oggi hanno scucito per spese legali e perizie oltre 30 mila euro a testa e ancora non vedono una soluzione ai loro problemi, provocati non per proprie responsabilità.

Alcamo-Lavori al Bottino, cantiere aperto lunedì prossimo

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Si rimette mano al Bottino di Alcamo per ridagli decoro e renderlo quindi più funzionale. Il cantiere sulle fontanelle in marmo che eroga acqua potabile sarà aperto lunedì prossimo, 22 maggio, e si protrarrà per l’intera giornata. Di conseguenza ci sarà qualche disagio, con l’acqua che non verrà erogata a regime. Un sacrificio che però avrà un suo ritorno per gli alcamesi che potranno godere di un’area sicuramente più funzionale e adeguata. Tra gli interventi programmati non solo la pulizia materiale dell’area ma anche la tinteggiatura, un intervento direttamente sul marmo per ridonargli la sua brillantezza e soprattutto una sistemazione e allargamento della tettoia. Un lavoro, quest’ultimo, sollecitato a gran voce dalla cittadinanza che evidenziava l’esigua ampiezza del tetto che non permetteva a chi utilizzava le fontanelle per rifornirsi di acqua di potersi riparare dalle intemperie climatiche, quindi non solo dalla pioggia ma anche dal sole cocente. “La tettoia – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Russo – sarà allargata di un metro in modo da garantire la necessaria copertura agli utenti del bottino”. Questi lavori rientrano nell’ambito di un appalto complessivo che era stato affidato dal Comune alla ditta Amato che ha previsto già nelle scorse settimane degli interventi di manutenzione straordinaria anche negli uffici comunale al servizio del bottino e alla relativa camera di manovra. Proprio per l’apertura di questo cantiere non saranno disponibile per lunedì prossimo tutti i rubinetti che erogano l’acqua ma solo una parte di essi. “L’esigenza è quella – aggiunge l’assessore – di poter effettuare dei lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto idrico, ci scusiamo per gli eventuali disservizi che potranno verificarsi nel corso della giornata”. Spesso il bottino, anche negli anni passati, è stato oggetto di critiche perché abbandonato a sé stesso, privo di interventi non solo di straordinaria ma anche di ordinaria manutenzione. Ci sono stati anche momenti in cui erano fuori uso persino più rubinetti perchè divelti o da atti vandalici oppure dalla normale usura del tempo. Questi lavori di restyling potranno in qualche modo ridare slancio ad un’area che è un punto di riferimento per gli alcamesi dove centinaia di cittadini ogni giorno stazionano per rifornirsi di acqua potabile.

Amministrative di Trapani, bufera su D’Alì: “Sospendo la mia candidatura”

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Il senatore Antonio D’Alì (nella foto) “sospende” la sua candidatura a sindaco di Trapani. E’ lo stesso parlamentare ad annunciare una riflessione in tal senso dopo essere stato raggiunto da un provvedimento di obbligo di soggiorno nel comune di residenza: “Sento il dovere, in questo momento, di sospendere ogni mia personale attività di campagna elettorale – afferma D’Alì -. Torno amareggiato a Roma per onorare, come di consueto, il mandato parlamentare, poiché ritengo che, pure essendo stato assolto da ogni accusa anche in appello, non potrei condurre le opportune iniziative con questo carico di infamia scaricatomi addosso”. Il provvedimento sarebbe stato notificato ai legali del senatore, gli avvocati Gino Bosco, Stefano Pellegrino e Arianna Rallo: la prossima udienza utile per discutere di questa restrizione è stata fissata per luglio, quindi con la campagna elettorale già abbondantemente conclusa considerando che il primo turno è fissato per l’11 giugno e l’eventuale ballottaggio il successivo 25 giugno. Per l’esattezza si tratta di una richiesta di obbligo di soggiorno avanzata dalla Dda di Palermo, la direzione distrettuale antimafia, perché riterrebbe D’Alì “socialmente pericoloso”. Il senatore era finito sotto processo diversi anni fa e sia in primo grado che in appello era stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per la contestazione di fatti avvenuti dopo il 1994. Per gli anni precedenti, invece, era scattata la prescrizione. “La persecuzione giudiziaria continua – si legge nella nota diffusa da d’Alì –: due volte assolto e nuovamente aggredito. Il messaggio per me è inequivocabile: al di fuori del percorso elettorale democratico qualcuno vuole e può far sì che io non possa impegnarmi come sindaco nel far diventare Trapani la città civile ed all’avanguardia per la quale ho sempre disperatamente lottato”. Il senatore parla di continuo attacco alla propria dignità personale e nelle prossime incontrerà personalmente il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per confrontarsi con lui rispetto al suo futuro politico: “Affido il prestigioso bagaglio di idee e di entusiasmo nelle mani del mio partito e di tutti i candidati del mio saldo schieramento e nel cuore delle donne, degli uomini e dei giovani che si sono già con me ufficialmente dichiarati, – conclude la nota del senatore -. Persone tutte di grandi e indiscutibili qualità morali ed intellettive, che meritano di poter godere del consenso elettorale dei cittadini trapanesi”.

Castellammare del Golfo-Una vita intitolata alla vittima di mafia Gaspare Palmeri

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Una via di Castellammare per Gaspare Palmeri (nella foto), ucciso dalla mafia ventisei anni fa. Lo ha stabilito l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicolò Coppola che, su indicazione della commissione toponomastica, intitolerà a Gaspare Palmeri la via P/2, traversa della via Sandro Pertini, nella zona nuova della città. Gaspare Palmeri fu ucciso nel 1991 ma solo nel 2003 è stato riconosciuto come vittima innocente di mafia. Il 18 giugno 1991 Gaspare Palmeri, castellammarese, tecnico della forestale, fu ucciso in un agguato e lasciò la moglie e due figli: rientrava da Ficuzza con altre 4 persone dopo aver assistito ad una partita di calcio. Lui ed altre due persone furono uccise a colpi di mitra da un commando mafioso guidato da Giovanni Brusca ed una quarta persona rimase gravemente ferita. “É doveroso intitolare una via di Castellammare ad un cittadino vittima innocente della mafia -afferma il sindaco Nicolò Coppola-. La tragica vicenda è costata ulteriore sofferenza alla famiglia di Gaspare Palmeri, persona onesta che si è trovata al momento sbagliato con persone che non conosceva neanche. Fatto accertato con molto ritardo. Ma anche noi amministratori avremmo dovuto prestare maggiore attenzione al suo ricordo”. Lo scorso anno Libera di Don Ciotti organizzò al cimitero comunale la commemorazione per i 25 anni dall’uccisione di Gaspare Palmeri: “Abbiamo riflettuto sulla sua tomba davanti la moglie ed i figli di Palmeri,  Filippo e Giovanni – aggiunge il primo cittadino -. Ricordare il nostro concittadino significa tenerne viva la memoria così come merita una vittima innocente di mafia e rinnovare l’impegno di tutti contro la mafia che produce solo morte e impoverimento, sociale e culturale”.

Castellammare del Golfo-Albo pretorio del Comune fuori uso, è polemica con l’opposizione

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Da giorni albo pretorio del Comune di Castellammare del Golfo fuori uso e addio alla trasparenza degli atti amministrativi. Il duro atto d’accusa arriva da 9 consiglieri comunali di opposizione che in una nota congiunta puntano il dito sull’amministrazione comunale e sul sindaco Nicola Coppola per non aver mai risolto questo problema collegato alle informazioni on line del municipio. Effettivamente da lungo tempo periodicamente si riscontrano problemi sul sito istituzionale del Comune castellammarese e per giorni l’albo pretorio diventa irraggiungibile prima dell’intervento tecnico che ad oggi non è mai stato risolutivo. I 9 consiglieri comunali Laura Ancona, Giacomo Di Bartolo, Brigida Di Simone, Giuseppe Fausto, Giacomo Galante, Ivano Motisi, Federica  Naso, Giuseppe Norfo e Angelo Palmeri, fanno riferimento al decreto legislativo 22 del 2013 che disciplina il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” che a detta loro viene puntualmente e costantemente disatteso dall’amministrazione comunale: “Non viene consentito ai cittadini – si legge – il diritto di accedere agli atti amministrativi posti in essere dal Comune, violando così ogni più elementare principio di trasparenza. Anzi, cliccando sul link dell’albo pretorio on line, viene visualizzato un ‘fatal error’.  Quasi ad indicare che la strada intrapresa da questa amministrazione è già stata segnata dal destino. Diffidiamo l’Amministrazione a porre rimedio urgentemente alla grave inadempienza a cui il Comune si sta esponendo”. “Ho verificato quanto segnalato dai consiglieri con il dirigente del settore Affari Generali – replica il sindaco Nicola Coppola -. Il problema della mancata visualizzazione dell’albo pretorio sul sito è legata al server che in determinate giornate, a causa dell’enorme mole di documentazione, non riuscendo a supportare tale carico non consente la visualizzazione. In ogni caso il problema è già in fase di risoluzione poiché abbiamo contattato il responsabile della ditta Halley servizi, a cui è affidata da tempo la gestione del sito, perché provveda a ripristinare  il servizio”. Secondo quanto sostiene il primo cittadino il dipendente comunale che si occupa del sito provvede a scaricare quanto deve essere pubblicato. Questo richiede però un lavoro più lungo e lento che comporta il problema che per qualche ora o al massimo 24 ore, l’albo pretorio diventa non leggibile: “Ma non è mai accaduto che per un mese di seguito non funzionasse l’intero sito – aggiunge il primo cittadino -. L’amministrazione ha già richiesto un preventivo e provvederà nell’immediato all’acquisto di un server che garantisca le funzionalità del servizio”.

Alcamo-Asu rinviata a giudizio per calunnia nei confronti dell’ex sindaco Bonventre

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Rinviata a giudizio, dal GUP Caterina Brignone, per calunnia, quella che all’epoca dei fatti era una lavoratrice ASU in servizio al comune di Alcamo, la quale avrebbe accusato l’allora sindaco della città di Alcamo, Sebastiano Bonventre, di abuso d’ufficio e lesioni personali; accuse per le quali, all’epoca, sia il Pm che il Gup Cavasino avevano chiesto ed ottenuto, per Bonventre, assistito dall’avvocato Antonino Gucciardo, l’archiviazione, già pochi mesi dopo l’inizio del procedimento.

Ma la vicenda, di fatto, sarebbe stata la causa determinante, come tenne a sottolineare lo stesso ex primo cittadino, le immediate dimissioni dalla sua carica con un anticipo di due anni rispetto alla sua scadenza naturale. La prima udienza del processo che tenderà ad accertare se esistono responsabilità da parte dell’imputata, sarà celebrato, innanzi al giudice Pietro Grillo, il prossimo 13 luglio, presso il tribunale di Trapani.

Trapani-Nursind su contrattazione Asp: “approvazione viziata da illegittimità”, l’Asp replica: “non è veritiero”

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“Calano le risorse destinate agli infermieri e al personale sanitario e diminuiscono le somme destinate al fondo produttività. Esprimiamo il nostro dissenso e riteniamo che le modalità di approvazione siano viziate da illegittimità”. Ad affermarlo il segretario territoriale di Nursind di Trapani, Salvatore Calamia e quello aziendale Francesco Frittitta, commentando la contrattazione integrativa dell’Azienda provinciale di Trapani. A margine dell’incontro che si è tenuto martedì scorso, il sindacato delle professioni infermieristiche ha espresso “il proprio dissenso a tale contrattazione poiché – si legge nella nota inviata dal sindacato – ancora una volta diminuiscono le risorse destinate agli infermieri e al personale sanitario. Ancora una volta – affermano Calamia e Frittitta – diminuiscono le risorse del fondo produttività per finanziare progetti non specifici. Ancora una volta si è approvata una contrattazione integrativa peggiorativa rispetto alla precedente. La rappresentanza sindacale unitaria – dicono i rappresentanti del Nursind – non avuto il tempo e il modo di valutare le proposte dell’azienda sanitaria provinciale per cui riteniamo che ci sia una illegittimità dell’approvazione di tale contrattazione”.

“Quanto sostiene il Nursind non è veritiero, non è stata effettuata nessuna illegittimità, perché la rideterminazione dei fondi è conseguenziale a ben precise disposizioni di legge e direttive assessoriali”. È quanto replica il commissario straordinario dell’ASP di Trapani Giovanni Bavetta al Nursind. “Prima di accusare qualcuno di compiere atti illegittimi – ha aggiunto Bavetta – io starei bene attento, per evitare che possa poi incorrere in una querela”.

Alcamo-Regolamento acqua alla Ragioneria del Comune: esitate le osservazioni?

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E’ all’esame della Ragioneria del Comune di Alcamo il nuovo e attesissimo regolamento elaborato dall’ufficio Tecnico per la gestione dei pozzi privati e per l’approvvigionamento tramite autobotti. Entro stasera dovrebbe essere esitato, quindi domani passerà all’esame del segretario generale del Comune Vito Bonanno. E qui sicuramente ci sarà lo snodo cruciale. Infatti nel marzo scorso già una pima volta una bozza del regolamento elaborata sempre dagli uffici aveva subito tutta una serie di osservazioni. A chiedere il parere di Bonanno su questa delicatissima vicenda, che ha spinto la Procura ad avviare un’indagine sulla base di una circostanziata denuncia dell’allora segretario comunale di Alcamo Cristofaro Ricupati, è stato il sindaco Domenico Surdi che appena insediato si è trovato suo malgrado a dovere affrontare una vicenda incancrenita e ancora oggi poco chiara. Le osservazioni, nella lunga relazione di Bonanno, vertevano principalmente su gestione e tariffe da applicare. Per quanto concerne il primo aspetto, secondo il segretario generale il regolamento deve garantire massima trasparenza soprattutto nell’ottica della concorrenza: quindi si dovrebbe prevedere un avviso pubblico riguardo alle disponibilità dei privati nell’attingimento dai pozzi e non utilizzare soltanto quattro pozzi in via del tutto discrezionale come è avvenuto dal 2002. In secondo luogo Bonanno ha precisato che nel momento in cui per un determinato pozzo viene dato l’ok al suo utilizzo da parte del Genio civile da quel momento il rapporto deve essere diretto tra il Comune e gli autotrasportatori e non più con il vecchio sistema del rapporto invece diretto tra privato e autotrasportatore stesso. Terza importante criticità è quella relativa alle tariffe che sono state stabilite dal consiglio comunale nel 2009 e aggiornate l’anno successivo dall’allora sindaco Giacomo Scala. Aspetto questo che è contemplato nel regolamento tuttora in vigore e che in realtà prevede esclusivamente un attingimento a garanzia di chi è servito già da una rete idrica, dunque calcolando il rifornimento di privati come una “eccedenza”, pari a un euro a 10 centesimi a metro cubo. Dal segretario comunale viene rilevato che questo sistema in realtà è sperequativo, vale a dire che non garantisce chi non ha rete idrica dovendo pagare agli autobottisti che si riforniscono una tale tariffa pur non godendo del servizio. Ecco perchè Bonanno sollecita sotto questo punto di vista una sorta di informatizzazione, con un registro che tenga il conto dei rifornimenti e che quindi garantisca la tariffa di 35 centesimi a metro cubo per quei cittadini che non superano i 150 metri cubi di consumo di acqua in un anno, come avviene quindi per chi è servito da rete idrica ed ha un proprio contatore. Su questa direttrice vuole che si lavori anche l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Surdi che per l’appunto ha già indicazioni agli uffici competenti affinchè si arrivi a questo risultato. In questo regolamento appena approdato alla Ragioneria si sarà tenuto conto di queste osservazioni? Intanto incombe l’estate e l’attingimento tramite autobotti private è quantomai indispensabile, dunque è essenziale anche dotarsi del regolamento.

Castellammare del Golfo-Lotta alla violenza fisica e virtuale, nasce centro di ascolto

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Lotta alla violenza non solo fisica ma anche virtuale, quindi attraverso internet divenuto anch’esso uno strumento sotto questo aspetto pericoloso. E’ la nuova frontiera su cui sta lavorando il Comune di Castellammare del Golfo che ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Unione difesa consumatori per la promozione del progetto “Un aiuto per tutti”. Si tratta della creazione di un centro d’ascolto per chi ha disagio socio-economico ed a sostegno di chi subisce  violenze, in particolare donne e minori vittime di bullismo, cyber bullismo, pedofilia informatica. L’attività sarà curata da un team di esperti che forniranno la consulenza gratuitamente per conto dell’Udicon: psicologi, legali, medici e assistenti sociali. Il protocollo, promosso da Giovanni Ciufia, consigliere comunale del movimento Rete democratica, è stato firmato dal sindaco Nicolò Coppola e dal rappresentante dell’Udicon di Castellammare, Giuseppe Schiavo. Il centro ha sede in corso Garibaldi 131 ed è attivo tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Il sabato, chi ha necessità di ascolto per qualsiasi tipo di disagio può lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica al numero 092433362. “Abbiamo aderito volentieri con il patrocinio gratuito all’iniziativa promossa dall’Unione difesa consumatori che mette a disposizione professionisti e locali per un servizio di ascolto a sostegno di chi ha disagio – afferma il sindaco Nicolò Coppola-. Inoltre il deprecabile aumento dei casi di violenza che assumono anche una veste tecnologica, come nel caso della pedofilia informatica o il cyber bullismo, necessita di competenze e professionalità specifiche. L’amministrazione comunale ha condiviso, con il protocollo, le finalità dell’Udicon e supporta qualsiasi attività informativa e formativa per la diffusione della cultura della solidarietà e sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro ogni forma di violenza su minori e donne”.

 

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