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sabato, Maggio 3, 2025
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Yacht straniero con a bordo 18.500 euro in contanti. GdF sequestra denaro a Trapani

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Una macchinetta conta-denaro, di quelle solitamente utilizzate nelle banche, ha insospettito i finanzieri della motovedetta V. 835 della Sezione Operativa Navale di Trapani che stavano effettuando un controllo di polizia del mare all’interno del porto trapanese ad una nave da diporto proveniente dall’estero. Lo yacht, battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà di una società armatrice con sede nelle Isole Vergini Britanniche, era condotto da un Neozelandese. L’attenzione dei militari, saliti a bordo, è appunto ricaduta sull’insolito accessorio di cui il panfilo risultava munito: la macchinetta conta-soldi. L’apparecchiatura installata bordo dello yacht da diporto ha quindi spinto le Fiamme Gialle del comparto navale di Trapani ad estendere i controlli ai vari locali dell’imbarcazione. Dalle ispezioni i militari riuscivano a rinvenire, opportunamente custodito in una cassaforte, un’ingente quantità di denaro contante, ovvero circa 18.500 uro che non era stato dichiarato all’Autorità al momento dell’ingresso nella zona di Vigilanza Doganale Marittima di Trapani.

La normativa prevede infatti l’obbligo di dichiarare il denaro contante detenuto in misura eccedente la somma di 10.000 euro. Pertanto i finanzieri trapanesi, d’intesa con l’Autorità Doganale locale, hanno proceduto a sequestrare il 30%, stabilito per legge, della somma di denaro eccedente i 10.000 euro. Cifra che ha funto da garanzia per il pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie previste per la mancata dichiarazione doganale. Il comandante neozelandese del panfilo, invitato a presentarsi presso l’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Trapani per la notifica del verbale di contestazione dell’illecito amministrativo, ha scelto di pagare immediatamente la sanzione in misura ridotta recuperando, così parte del denaro contante che era stato sequestrato. I controlli doganali e le attività di vigilanza economico-finanziaria della Guardia di Finanza, svolti d’intesa con l’Autorità Doganale mirano a prevenire e contrastare il traffico illecito di denaro contante, garantendo il rispetto delle normative vigenti.

Malamovida, dibattito in consiglio comunale di Alcamo

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Il Consiglio comunale di Alcamo ha approvato martedì sera all’unanimità la mozione presentata dai tre esponenti della Dc: Orlando, Donato e Maltese sui problemi della sicurezza pubblica, legati soprattutto alla movida selvaggia, caratterizzata dal mancato rispetto di leggi e  regolamenti, da musica sparata all’aperto a tutto volume che fa tremare i vetri delle vicine abitazioni, dalla vendita di cascate di alcolici pare anche a minorenni, dalla occupazione del suolo pubblico, dallo spaccio di droga. Sullo spaccio di droga in particolare si è soffermato il comandante della polizia municipale, Ignazio Bacile sottolineando che hanno identificato numerosi spacciatori in piazza della Repubblica  in prevalenza che vengono da fuori Alcamo. Carenti i controlli da parte delle forze dell’ordine con piazza della Repubblica e l’atrio del Collegio dei gesuiti, che soprattutto nei fine settimane si trasformano in terra di nessuno. Schiamazzi e liti.

A conclusione del dibattito i consiglieri hanno invitato il sindaco a farsi portavoce nelle Istituzioni a tutti i livelli per mettere a punto piani per prevenire la malamovida. Con le nuove lampade a risparmio energetico la città è scarsamente illuminata e il rischio aumenta. In tal senso è stato deciso di potenziare la pubblica illuminazione soprattutto in piazza della Repubblica e strade vicine dove si sono verificati molti furti nelle abitazioni. Il comandante della polizia municipale ha detto che i vigili urbani dal venerdì alla domenica sono presenti sul territorio fino alle due. Ma occorre potenziare gli interventi, è stato sottolineato in Consiglio,  con la formazione di squadre interforze per ridare serenità agli abitanti delle vie delle centro storico. Il consiglio comunale ha inoltre approvato una modifica al regolamento della polizia municipale, già esitato lo scorso mese, per la collocazione da parte dei gestori di locali di appositi cassonetti portarifiuti per rispettare il decoro urbano. Il Consiglio tornerà a riunirsi il 4 novembre con all’ordine del giorno due interrogazioni, altrettante mozioni e un debito fuori bilancio.

La calatafimese Vivona alla guida del commissariato di Marsala. Proviene da Alcamo

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L’incarico non è dei più semplici in un vasto territorio, come quello di Marsala, in cui aggressioni e atti di violenza sono all’ordine del giorno. La Questura ha quindi inviato alla guida del commissariato di polizia della cittadina marsalese, la calatafimese Antonella Vivona, dirigente con un lungo curriculum e con diverse parentesi anche alla guida dei commissariati di Alcamo e di Castellammare del Golfo.  Lungo ed articolato il percorso professionale della 56enne entrata a far parte della Polizia di Stato nel 1988 con la qualifica di Agente prima di scalare i ruoli dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza divenendo Vice Ispettore nel 1994. Successivamente, nel 2003, è entrata a far parte della carriera dei funzionari della Polizia di Stato, vincendo il concorso e frequentando il 93° Corso di Formazione. Il primo incarico di dirigente è arrivato nel 2004 a Sciacca in un contesto territoriale problematico e connotato da alta densità criminale. Poi il trasferimento alla guida dell’ufficio immigrazione della questura di Trapani e nel maggio del 2010 la prima parentesi ad Alcamo ai vertici del locale commissariato. Rientrata alla Questura di Trapani, Antonella Vivona va a dirigere la Digos per poi ritornare in prima linea al commissariato di Castelvetrano. Altro rientro in questura sempre con i delicati ruoli di dirigente dell’ufficio immigrazione prima e delle misure di prevenzione poi. Nell’ottobre del 2022 il ritorno alla dirigenza dei Commissariati di Alcamo e di Castellammare del Golfo sino allo scorso mese di settembre quando è stata promossa alla qualifica di Primo Dirigente. Adesso il difficile incarico a Marsala dove la calatafimese ha preso il posto di Salvatore Siragusa che lascia il territorio lilibetano dopo circa 1 anno e mezzo per andare a dirigere la Polizia Amministrativa della Questura di Palermo.

Vendita del pane la domenica, protestano i fornai di Alcamo

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Bread

Fornai sul piede di guerra ad Alcamo per un problema che va avanti da tempo. Riguarda il rispetto del divieto della vendita del pane la domenica nei centri commerciali. Divieto confermato nel dicembre 2023 da una sentenza del Cga. Dodici panificatori alcamesi hanno inviato ieri mattina una lettera al prefetto di Trapani e al sindaco “denunciando il mancato rispetto del decreto che vieta la panificazione la domenica.” Il pane fresco le domeniche ad Alcamo si troverebbe in due supermercati. Uno viene rifornito da un fornaio mentre il supermercato panifica all’interno per conto proprio. Questa vendita è ritenuta abusiva e c’è anche concorrenza sleale.

Ad Alcamo sono dodici i panifici che lavorano a tempo pieno, altri sei saltuariamente. Il costo del pane è di 4 euro al chilo nella pezzatura più consumata. È aumentato di 40 centesimi all’inizio del 2024. Oggi i panifici vendono di tutto: dolci, prodotti di pasticceria, sfincioni, pizze, focacce, biscotti e così via. Per il problema del mancato rispetto della panificazione domenicale in provincia di Trapani di recente era scesa in campo la Cna Trapani che ha chiesto alle amministrazioni comunali “maggiori controlli per contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore “.  Le segnalazioni all’organizzazione di categoria, cui sono associati molti panificatori, sono giunte in   particolare da Marsala e Alcamo. La domenica mattina si trova il pane fresco confezionato con la data del giorno precedente. Della serie fatta la legge trovato l’inganno. Aggirato dunque il decreto dell’assessore per le Attività produttive della Regione siciliana per tutelare sia la categoria dei panificatori, sia i consumatori finali del prodotto. Ora i panificatori alcamesi sollevano di nuovo il problema. E minacciano serrate.  Altro problema ad Alcamo è la difficoltà a trovare apprendisti o operai. Si assumono extracomunitari per potere potare avanti l’attività lavorativa che inizia alle 5,30 del mattino, quando ancora tanti giovani si trovano nei luoghi della movida

Zona industriale di Carini, via al programma di riqualificazione. Fondi per 11,5 milioni

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Undici milioni e mezzo di euro per la riqualificazione dell’area industriale di Carini. Ha preso il via il programma, volto a migliorare la qualità infrastrutturale e la sicurezza della zona, frutto di un accordo fra Regione Siciliana, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap) e Irfis FinSicilia, con il coinvolgimento del Comune carinese. Il nuovo piano di sviluppo è stato presentato dall’assessore regionale Edy Tamajo, Edy Tamajo un incontro svoltosi al Bioparco di Carini. “Un investimento – ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani – che riflette l’attenzione del mio governo verso il mondo produttivo. Siamo impegnati a creare un contesto più sicuro e funzionale per le imprese della zona industriale di Carini, dimostrando come la collaborazione con gli enti locali sia essenziale per raggiungere risultati concreti e significativi per la comunità”. “I fondi investiti – ha aggiunto l’assessore Tamajo – rappresentano una risorsa fondamentale per migliorare l’attrattività e la competitività del territorio di Carini. Con questa riqualificazione vogliamo offrire un ambiente sicuro, moderno e funzionale agli investimenti, in grado di favorire crescita economica e nuove opportunità lavorative”. Nel dettaglio 8 milioni di euro saranno investiti per il miglioramento delle strade interne della zona industriale di Carini, a partire dal rifacimento e la manutenzione della pavimentazione per facilitare la mobilità delle imprese e degli operatori locali. Verranno anche implementati nuovi sistemi di segnaletica orizzontale e verticale. Per la “sicurezza” andranno, invece, 3,5 milioni di euro. Sono risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 che saranno destinate all’installazione di un avanzato sistema di videosorveglianza per garantire un ambiente sicuro e monitorato. Gli ulteriori fondi verranno impiegati per la riqualificazione di aree verdi e la creazione di percorsi pedonali e ciclabili, rendendo l’area industriale carinese più fruibile e sostenibile.

Calcio. Castellammare in frenata, Partinicaudace in crisi. Promozione, Alcamo KO

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Il Castellammare pareggia sul terreno della Parmonval e per la prima volta, dopo sette giornate del campionato di Eccellenza, esce dalla zona play-off. Azzurri del Golfo infatti sesti a undici punti a una lunghezza dal san Giorgio PIana che ha una gara in meno e a due dallo Sciacca. L’undici di Cardinale rimane comunque il migliore, in graduatoria, fra le trapanesi. I neroverdi saccensi, invece, sono riusciti a mantenere le zone alte della classifica vincendo in trasferta, per 2 a 1, il derby di Castelvetrano contro la Folgore.  Niente da fare anche per l’Accademia Trapani che riceveva una delle favorite del torneo, il Gela, e che ha ceduto in casa per una rete a zero. Punticino interno per il San Vito Lo Capo che fa zero a zero sul terreno marinaro di fronte ad un ostico Marineo. I sanvitesi restano così al settimo posto a una sola lunghezza dal Castellammare.

È invece crisi nerissima per il Partinicaudace che ha infilato la terza sconfitta di fila per un ammontare complessivo di reti subite, in 270 minuti, di ben undici reti. Infine il cammino non speditissimo del Marsala che ha fatto zero a zero sul terreno del Castelbuono e che, insieme alla Folgore, è in piena zona play-out. In promozione l’FC Alcamo non riesce a rialzarsi. Il gruppo c’è ed è qualitativamente interessante seppur molto giovane. I risultati però non arrivano nonostante le ambizioni di inizio stagione. Probabilmente le formazioni avversarie si sono presentate con un organico al di là delle aspettative. Società bianconera e tecnico Virga fanno quadrato ma la squadra si trova sestultima con sette punti raccolti finora, frutto di due vittorie, un pareggio e quattro sconfitte. L’ultima netta, 3 a 0, al Catella domenica scorsa contro la forte vice-capolista Bagheria. In testa c’è il Regina Mundi che continua a vincere anche se contro il Borgetto Giardinello ha dovuto faticare parecchio. In quarta posizione il Montelepre, la nuova società nata dalla scomparsa del glorioso Acao 1928. I giallorossi hanno battuto la Margheritese per 2 reti a zero. Trapanesi tutte comunque nelle zone basse della graduatoria. Alle spalle dell’Alcamo, a un punto, il Fulgatore. Penultimo il Valderice e fanalino di coda il Mazara a quota quattro.

Piazza della Repubblica di Alcamo, tra lavori e polemiche

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Un semicerchio di cubi in lamiera collocati ieri mattina in piazza della Repubblica di Alcamo, di fronte alla Società cattolica per fortuna sono stati rimossi un paio di ore dopo. Una scelta progettuale molto discutibile, per come sta accadendo in tutta la zona di piazza della Repubblica, ha avuto per poche ore come conseguenza il restringimento della sede stradale e difficoltà della circolazione. In pratica due auto che si incrociavano quasi non potevano transitare. Ma al Comune gli amministratori e i consiglieri sanno “leggere” la città? Qualcuno al Comune di Alcamo ha avuto una illuminazione è ha fatto rimuovere i cubi in lamiera. Intanto è in corso il rifacimento della segnaletica che ha comportato la realizzazione di un cerchio a terra accanto alla fontana mentre si susseguono i summit tra assessori, operai comunali, dirigenti comunali, polizia municipale, progettista, direttore dei lavori, operai della ditta e chi più ne ha ne metta. Tra i risultati fino ad oggi ottenuti il ristagno delle acque quando piove nello spazio colorato attiguo alla Società Cattolica dove è stata anche otturata una fognatura con acqua che va a finire nella via Mazzini. E poi hanno dovuto accorciare una porta del teatro Cielo durante l’allargamento del marciapiedi. Come conseguenza all’interno un mega gradino. Realizzato uno scivolo per disabili in carrozzina su un gradino della villa difficile da attraversare. Ne potremmo citare altri.

E attenzione che il Comune non faccia il grande errore di istituire il senso unico nel lato ovest di piazza della Repubblica altrimenti in strade come le vie Commendatore Navarra, Florio e Madonna della Catena andrà a finire peggio dei viali dove è stata realizzata la pista ciclabile che in pochissimi utilizzano con conseguenti ingorghi e quindi aumento dell’inquinamento atmosferico. In piazza della Repubblica prolificano l’occupazione di spazi e marciapiedi di locali che vendono alcolici. Il cantiere in piazza della Repubblica venne aperto il mese di agosto dello scorso anno. Appalto da 417 mila euro con lavori che avrebbero dovuto essere completati il 15 maggio di quest’anno. Completato il manto verde attorno al castello la cui mancata riapertura è un giallo. A pochi metri si trova l’ex autostazione chiusa da oltre sei anni che era caduta nel dimenticatoio. Da agosto al via i lavori per l’efficientamento energetico ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili dell’edificio con copertura dei tetti con pannelli solari e con l’installazione degli impianti di condizionamento ed impianti elettrici. La spesa prevista è di 260 mila euro. Gli interventi dureranno un anno.

Scontro sulla SP 55, finiti in ospedale una coppia di coniugi castellammaresi

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Una coppia di coniugi castellammaresi sono finiti in ospedale, ad Alcamo, dopo uno scontro con un’altra autovettura lungo la provinciale 55 guidata da un giovane alcamese, nei pressi dello svincolo autostradale. Uno dei due mezzi stava per uscire dall’autostrada mentre l’altro procedeva in direzione Castellammare del Golfo. Sul posto sono arrivate le ambulanze del 118 che hanno prestato i primi soccorsi ai tre feriti rimasti coinvolti nell’incidente. Sul posto anche la polizia municipale di Alcamo per i rilievi. Non si conoscono ancora le condizioni della coppia di Castellammare protagoniste dello scontro. Pare comunque che non dovrebbe trattarsi di nulla di grave.

‘Cittadella dello Sport’ a Trapani, Antonini presenta fattibilità. Tutto pronto nel 2027

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La passione e le possibilità economiche di un imprenditore possono servire anche a dotare il territorio di strutture e attività importanti. A Trapani crescono i sogni alimentati dall’arrivo di Valerio Antonini, potente imprenditore nel settore dei cereali, e da un paio d’anni presidente dei Trapani Shark di basket e del Trapani Calcio. Il sogno è quello di realizzare una cittadella dello sport ed Antonini e il suo staff hanno già presentato lo studio di fattibilità del progetto che prevede impianti sportivi ma anche alberghi e centri commerciali. Sorgerà alla periferia di Trapani, lungo la strada che porta a Milo, nei pressi del comando provinciale dei vigili del fuoco, con il nuovo palazzetto e il nuovo stadio. Entusiasta l’amministrazione comunale: “Dobbiamo remare uniti verso la realizzazione di un progetto rivoluzionario che darà a Trapani – ha detto l’assessore Lele Barbara – centinaia di nuovi posti di lavoro ed una visione internazionale che potrà cambiarne per sempre il futuro”. Il progetto del gruppo Antonini prevede uno stadio da 20 mila spettatori e un palasport con 8 mila posti a sedere. Poi un albergo con quaranta stanze, una foresteria per gli atleti, quattro campi di calcio per gli allenamenti ed anche una clinica per lo sport. Saranno realizzati anche ristoranti, negozi, cinema, campi da tennis e un laghetto artificiale. Tutto su una vasta area di ben 26 ettari. Il costo della mega operazione ammonta ad 80 milioni di euro. Secondo il gruppo che fa capo al presidente delle due principali squadre trapanesi cittadella dello sport e servizi collegati dovrebbero essere ultimati entro la fine del 2027.

Frane sulla spiaggia di Magaggiari a Cinisi. Lavori in gara d’appalto

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magaggiari

Con i lavori programmati nella spiaggia di contrada Magaggiari, a Cinisi nel Palermitano, la Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, raggiunge un altro importante risultato.  «Completiamo l’iter avviato – commenta il governatore – che porterà alla riqualificazione e alla messa in sicurezza di una delle spiagge più suggestive della nostra Isola, restituendola alla fruizione dei turisti. La valorizzazione dei nostri siti e la salvaguardia della pubblica incolumità restano obiettivi prioritari del governo regionale». Gli uffici diretti da Salvatore Lizzio hanno pubblicato la gara per i lavori di messa in sicurezza della scogliera di Magaggiari, per un importo di 1,3 milioni di euro. Il termine per partecipare è il prossimo 2 dicembre.

Giunge così al termine una vicenda nata nel 2004, quando si registrarono i primi eventi franosi ai quali seguirono quelli di marzo 2005, sino agli ultimi, egualmente dannosi, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2018, con il crollo di massi dalla scogliera sovrastante. Episodi che obbligarono l’amministrazione comunale a vietare l’accesso e il transito in quella parte della spiaggia che si sviluppa sotto il costone roccioso, tra la Scalidda e il lido Park Florio, in un’area che ha una estensione di oltre duecento metri. Tra le cause del fenomeno franoso la natura del terreno, l’inadeguata regimentazione delle acque e l’azione degli agenti atmosferici. Le opere che verranno eseguite consistono nel disgaggio e nell’abbattimento controllato dei volumi di roccia instabili presenti in parete, al ciglio o accumulatisi sulle berme intermedie (ripiani a gradoni). Al piede della rupe si renderanno necessari ulteriori interventi mirati a ridurre l’azione battente delle acque marine, tramite il consolidamento delle cavità naturali e la realizzazione di opere di difesa aderenti. Saranno altresì collocate barre passive e si procederà con il rivestimento delle pareti con rete metallica, oltre a un sistema di chiodatura a doppia torsione.

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