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sabato, Maggio 3, 2025
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Scontro frontale sulla provinciale Trapani – Custonaci, muore venticinquenne valdericino. Ferita una donna

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Un altro scontro frontale sulle strade fra Custonaci e Valderice un’altra giovane vittima della strada. A perdere la vita il 25enne Francesco Grispo.
La sua autovettura, una Fiat Bravo, è rimasta distrutta dallo scontro frontale con una Dacia Duster condotta da una donna di 59 anni. Uno scenario terribile quello he ieri nel tardo pomeriggio si è presentato davanti agli occhi dei soccorritori. Lo scontro che ha causato la morte del 25enne valdericino si è verificato sulla provinciale Trapani – Custonaci, via mare, in linea d’aria a 3/4 chilometri dal terribile rettilineo di Lentina sul quale, negli ultimi tempi, si sono verificate enormi tragedie della strada. Quasi miracolosamente illesa, alla luce del violentissimo impatto, la donna che era alla guida dell’altro mezzo. Per lei alcune ferite ma nessun pericolo di vita. Entrambi i conducenti sono rimasti intrappolati tra le lamiere delle proprie auto ed è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per poterli estrarre. Le ambulanze del 118 hanno immediatamente trasportato i feriti al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate ma per Francesco Grispo si è subito capito che non c’era più nulla da fare. La dinamica dell’incidente è al vaglio degli agenti della polizia municipale di Valderice, territorio in cui si è verificato lo scontro, che stanno lavorando per chiarire le cause di questa ennesima tragedia della strada.

Peculato, chiesti 4 anni per vescovo Miccichè. Ammanco da 400.000 euro

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Quattro anni e sei mesi di reclusione sono stati richiesti dal Pm della procura di Trapani, Sara Morri, per l’ex vescovo della diocesi trapanese, Francesco Miccichè, accusato di peculato. Secondo l’accusa avrebbe fatto “dirottare ben 400mila euro, frutto delle donazioni dell’8 per mille” “in un conto corrente della Diocesi, a cui l’ex vescovo accedeva senza la necessità di rendicontazione”. Diversi gli episodi contestati sarebbero stato commessi dal 2007 al 2012. Nel 2012 monsignor Miccichè venne rimosso da Papa Ratzinger dopo l’intervento del ‘visitatore apostolico’ e dopo l’indagine condotta dalla guardia di finanza. Il processo riprenderà il 16 dicembre prossimo con l’arringa dell’avvocato Mario Caputo, difensore del vescovo Miccichè. La sentenza potrebbe arrivare lo stesso giorno. La Diocesi di Trapani si è costituita parte civile nel giudizio tramite l’avvocato Umberto Coppola.

Nonostante le accuse pesantissime, anche in procedimenti e inchieste diverse, l’ex vescovo di Trapani Francesco Miccichè, originario di San Giuseppe Jato, non ha mai ricevuto dal Vaticano la sospensione a divinis e svolge tuttora le sue funzioni di sacerdote. Fra l’altro il 28 gennaio del 2021 venne anche ricevuto, in udienza privata e personale, da papa Francesco a Roma. I problemi per monsignor Miccichè nacquero dopo l’ispezione inviata dalla Santa Sede per verificare in particolare alcuni ammanchi registratisi nei conti di due fondazioni, l’Auxilium e la Campanile. Tutto era partito dopo la denuncia di un ex stretto collaboratore di Miccichè, l’arciprete di Alcamo Ninni Treppiedi, poi sospeso a divini e quindi reintegrato nelle sue funzioni sacerdotali. Le indagini della procura ribaltarono poi le cose: il vescovo da parte lesa diventò indagato mentre Treppiedi da accusato diventò parte lesa. Uno dei periodi più bui della chiesa trapanese che coinvolse anche territorio e fedeli alcamesi. L’ex capo della diocesi trapanese, all’indomani della rimozione decisa da papa Benedetto sedicesimo, aveva parlato di “un complotto nato dentro e fuori la Chiesa”.

Nuovo depuratore di Castellammare, consiglio comunale chiede modifiche. Ancora ‘anno zero’

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Altra seduta consiliare straordinaria e altra passerella di politici regionali. Le ennesime dopo ben 12 anni dal finanziamento CIPE del 2012 di 23 milioni e 500 mila euro per realizzare il nuovo depuratore di Castellammare del Golfo e di altri 5 milioni di euro per il sistema fognario di Scopello. Il comune castellammarese, infatti, da oltre un decennio è fra quelli in procedura d’infrazione comunitaria per la mancata depurazione delle acque reflue. Adesso la spesa prevista dal progetto esecutivo è lievitata ad oltre 38 milioni di euro che, per la parte mancante, sono di competenza della struttura commissariale e del Ministero dell’Ambiente. Ieri ennesimo conforto in aula e le solite vecchie promesse. Di nuovo si è registrato un ordine del giorno discusso ed approvato, ma non all’unanimità, dal massimo consesso civico castellammarese.

Il documento è stato presentato dai capigruppo di maggioranza Giuseppe Norfo e Brigida di Simone e da quello di minoranza Epifanio Bonventre. I gruppi consiliari hanno sottolineato le due criticità che la costruzione del nuovo depuratore comporta.
L’impianto, innanzitutto, ricade sull’attuale strada di accesso al porto e la fascia di rispetto prevista per i depuratori si sovrappone con gli edifici realizzati al servizio del porto. L’ordine del giorno è stato votato favorevolmente da 8 dei 14 consiglieri presenti. Hanno votato contro la minoranza, il consigliere di maggioranza Rita Barone ed il presidente del consiglio comunale Giuseppe Ancona. Presente in consiglio comunale anche il Rup, l’ingegnere Rosanna Grado che ha fornito spiegazioni tecniche riguardanti il progetto dell’impianto di depurazione, in particolare proprio sulle scelte riguardanti l’ubicazione. Fra le richieste avanzate dal parlamentino cittadino alla giunta Fausto anche quella di valutare l’eventuale possibilità della realizzazione del nuovo depuratore in galleria o in altro sito. insomma un ritorno indietro di oltre dieci anni nelle idee progettuali e quindi un rinvio chissà a quale data per l’avvio dell’importante opera.

L’assessore regionale Mimmo Turano, esponente della Lega, ha sottolineato che “porto e depuratore devono camminare insieme, senza conflitti e il sito non è assolutamente idoneo per realizzarvi il depuratore”. Dario Safina, deputato regionale del Pd ha indicato che “la qualità delle acque del porto è strettamente legata alla presenza del depuratore e non si può più ritardare. Dopo lungo tempo il progetto, con costo lievitato di anno in anno, è ormai praticamente cantierabile. Non si può attendere oltre -ha ribadito Safina – occorre completare l’iter, avviare la gara, affidare i lavori e poi se necessario approvare eventuali varianti al progetto”. Il deputato Giuseppe Bica, esponente di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che la città “non si può permettere il lusso di perdere il finanziamento”. Occorre riguardare la progettualità e fare un tavolo tecnico veloce per comprendere l’incidenza e trovare in tempi brevi la soluzione migliore – ha concluso il deputato  meloniano”.

Lavori in centro a Partinico, negozianti sul piede di guerra

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Riunione straordinaria e aperta del consiglio comunale di Partinico per discutere le richieste dei commercianti che debbono affrontare disagi per i lavori di riqualificazione in corso nel centro storico. La richiesta era stata sottoscritta da 27 commercianti con attività  tra corso dei Mille, piazza Duomo, via Francesco Crispi e strade limitrofe, che hanno denunciato i disagi che stanno affrontando da toppo tempo. Nella lettera inviata al Comune è stata chiesta l’immediata riapertura alla viabilità delle zone  già oggetto di lavori consegnati all’amministrazione comunale; così come la sistemazione a parcheggio dell’intera area dell’Ex arena Lo Baido. I commercianti sollecitano le strisce blu o delle zone a disco orario per parcheggiare nelle strade antistanti e vicine al centro storico. Sollecita l’apertura e controlli della polizia municipale della galleria degli artisti. I lavori vanno avanti da due anni per una spesa di 3 milioni di euro. Iniziati in  piazza Duomo, poi via via proseguiti. Iniziati gli interventi anche nel corso dei Mille, la cui previsione di completamento è entro la fine dell’anno. Gli esercenti minacciano di abbassare le saracinesche se le loro richieste non verranno accolte.

‘Identità perdute’, a Trapani Nicola Porro parla della ‘Grande bugia verde’ (Intervisa)

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Altro appuntamento per ‘Identità perdute”, la rassegna organizzata dall’Istituto di studi economici e sociali Nova Civitas di Trapani con il contributo dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e dell’Assemblea Regionale Siciliana. Protagonista del secondo incontro il giornalista, vicedirettore del quotidiano Il Giornale, Nicola Porro che ha presentato “La grande bugia verde. Gli scienziati smontano, con dati reali, i dogmi dell’allarmismo climatico”. Da protagonista della comunicazione, l’autore ha sottolineato che la questione è ormai passata nelle mani dei media, rendendo impossibile combattere, con metodo scientifico, una narrazione che si è imposta da un lato come una sorta di fede ecologista, e dall’altro come il maggiore interesse economico e politico del nostro tempo: il green.

Commemorazione dei defunti tra fede e devozione, ad Alcamo estumulazioni sospese

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Commemorazione dei defunti. Scatta oggi  ad Alcamo il piano per l’uso dei cimiteri che fino a giorno tre novembre resteranno aperti  con orario continuato dalle  7:30 alle 17:30. I lavori di pulizia potranno essere effettuati entro  il 30 ottobre. Grande la partecipazione dei siciliani alla commemorazione dei defunti con i cimiteri che diventano luoghi di pellegrinaggio. La Festa dei Morti è una ricorrenza sentita dove si intrecciano devozione e  tradizione. Una ricorrenza che risale al X secolo. Si narra che anticamente nella notte tra l’1 ed il 2 novembre i defunti visitassero i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni. Ma oggi i doni arrivano tutto l’anno. Tante le fiere in varie città dove acquistare i doni per i bambini, oggi molto più smaliziati. Tradizionali in questo periodo sono la frutta di martorana e Pupi ri zuccaru statuette di zucchero con varie figurazioni, che ad Alcamo non fa più quasi nessuno. Importata dall’America oggi in tanti festeggiano anche in Italia la festa pagana di Halloween, in cui sin dal tardo pomeriggio e fino a notte fonda i ragazzini organizzano party, balli e gare. Indossano maschere macabre e mostruose e vanno in giro con cestini chiedendo dolcetti ai vicini di casa. Una festa, quella di Halloween, che per molti giovani si trasforma nell’ennesima occasione per bere cascate di alcolici e assumere droghe. Una festa che non fa parte delle nostre tradizioni. Insomma le solite americanate. La Festa dei Morti si caratterizza anche per l’acquisto di fiori:  lumini i cui prezzi sono aumentati.

“Le estumulazione/esumazioni sono sospese da sabato scorso  e sino al tre novembre. Sono garantiti i seppellimenti d’urgenza”.  La per quanto riguarda le estumulazioni, si tratta di una cinquantina di interventi avrebbero dovuto iniziare il primo ottobre con una spesa di circa 30 mila euro. Una cinquantina nel programma fermo pare per l’insorgere di problemi, forse conflitto di interessi,  legati con la ditta che avrebbe dovuto effettuarli. Una ventina le bare in attesa di sepoltura. Fino al 3 Novembre è vietato l’ingresso a qualsiasi veicolo destinato al trasporto privato (anche per gli autoveicoli destinati al servizio di disabili muniti di permesso). Anche quest’anno sono previsti due autobus il 1^ e il 2 novembre per agevolare coloro che desiderano recarsi al cimitero e non possono farlo autonomamente. Il servizio è gratuito. Dal 4 Novembre i cimiteri saranno aperti ai cittadini per le visite ai defunti tutti i giorni, secondo gli orari consueti. pomeriggio dal lunedì al giovedì dalle 15 alle 17. E naturalmente apertura le mattine.

Poliziotto alcamese, violenza sessuale su figlia. Mercoledì sentenza d’appello

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Prevista per dopodomani, mercoledì 30 ottobre, la sentenza d’appello a carico di un poliziotto alcamese, accusato di violenza sessuale ai danni di una figlia adottiva, e della moglie per maltrattamenti in famiglia nei confronti della stessa ragazza. In primo grado l’ex agente in servizio al commissariato di Alcamo era stato condannato a ben undici anni di reclusione mentre alla coniuge erano stati inflitti quattro anni.  Il poliziotto venne arrestato nel settembre del 2020 al termine di un’indagine lampo da parte della Procura della Repubblica di Trapani, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e portata avanti dalla Pm Francesca Urbani. La figlia dell’agente alcamese aveva sporto denuncia presso la caserma dei carabinieri di Balestrate appena tre giorni prima dell’arresto. Da allora l’uomo si trova in carcere a San Giuliano e mai gli sono state concesse misure alternative. Condannata anche la moglie dell’ex poliziotto difesa dall’avvocato Anna Maria Benenati.

Al termine del giudizio di primo grado le sono stati inflitti 4 anni di reclusione. In un primo momento alla donna, oltre al reato di maltrattamenti, era stato addebitato anche quello di estorsione per presunte e costanti richieste di denaro nei confronti della figlia al centro dell’indagine e di un fratello. L’arresto del poliziotto, nel settembre del 2020, fece molto scalpore e non soltanto ad Alcamo. La turpe storia venne fuori dopo la denuncia presentata dalla figlia adottiva che ha raccontato di molestie a sfondo sessuale cominciate addirittura più di dieci anni prima, quando, ancora minorenne, era stata da poco adottata. Dal racconto della giovane vennero fuori palpeggiamenti, inviti espliciti ad appartarsi per consumare rapporti sessuali, frasi volgari del padre verso la figlia. Il tutto in un ampio arco di tempo. Ad inchiodare comunque il poliziotto, alcune lunghe ed esplicite chat su WhatsApp. Mercoledì, adesso, la sentenza d’appello. L’ex agente, nel frattempo, ha rafforzato il collegio difensivo affiancando l’avvocato Pietro Riggi al legale, Mario Vitiello, che aveva seguito il procedimento fin dall’inizio.

Ospedale di Alcamo, guasta attrezzatura per i ‘raggi X’. Trasferimenti a Trapani

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Da un paio di settimane non funziona all’ospedale di Alcamo il servizio di radiologia. Il reparto può effettuare soltanto TAC mentre per i raggi X bisogna recarsi o da privati o, in caso di accesso al pronto soccorso, essere trasferiti al reparto del Sant’Antonio Abate di Trapani. Disagi quindi notevoli per l’utenza visto che i controlli di eventuali fratture o lesioni sono quelli più frequenti in caso di incidenti di ogni tipo. Le apparecchiature per rientrare in funzione al San Vito e santo Spirito necessitano quindi di alcuni interventi ma il servizio di manutenzione dell’ASP di Trapani appare oberato da mille impegni. Non è la prima volta che nel reparto, così come in altri nella provincia, si registrano carenze di funzionamento delle apparecchiature. Lo stop più clamoroso fu quello del densitometro che per quasi un anno non venne più utilizzato a causa di auna serie di guasti che portarono l’ASP a dover acquistare un nuovo apparecchio. Il servizio, fermo dal febbraio del 2023 riprese la sua regolarità nel marzo dell’anno dopo. A proposito di diagnostica per immagini l’ospedale alcamese, oltre alla TAC e ai raggi X, avrebbe dovuto godere di un’apparecchiatura per la risonanza magnetica. L’apposita stanza c’è ma non si sa se mai è stata installata l’apparecchiatura necessaria e perché eventualmente l’iter è stato bloccato. Il san Vito e Santo Spirito di Alcamo è un piccolo ospedale ma serve un bacino molto importante che soprattutto nei mesi estivi tende quasi a raddoppiare. Qualche servizio in più e qualche eliminazione di carenze non guasterebbero.  Magari con la costruzione del nuovo nosocomio in contrada San Gaetano. Ma questa è un’altra storia cominciata circa 40anni fa.

Serie B, ‘Golfo’ comincia con il botto. 23 punti al mai domo San Matteo Messina e tanto pubblico (Interviste)

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Dopo la netta affermazione nel ‘1° Memorial Pina Mancuso’ sono arrivate le partite che contano e la Golfo Egadi Yacht ha subito messo sul parquet le sue ambizioni. Non è mancato il grande pubblico con il PalaTreSanti che si riempie subito di tanta gente e di entusiasmo. La passione per il basket non sente nemmeno la ‘concorrenza’ del Derby d’Italia di calcio.

Contro San Matteo Messina, squadra caparbia e mai doma, Alcamo mette subito le cose in chiaro con un parziale iniziale di 9 a 0 inaugurato dalla bomba di Martina Messana. Poi i canestri delle due ucraine e di Sekulic facevano chiudere il primo parziale sul 22-11 per le padrone di casa. Altro allungo in avvio del secondo periodo e ritorno delle peloritane che andavano al riposo lungo con lo stesso identico meno 11.  Nel periodo buoni gli apporti di Caliendo, Coletta e Bonura entrate sul parquet dalla panchina.

Alcamo rientra sul parquet e riprende a macinare gioco e punti nonostante qualche calo di tensione. Coach Ferrara ruota pedine e schemi e la gara rimane sempre saldamente nelle mani delle padroni di casa. Tantissimi i falli fischiati che alla lunga hanno creato maggior danno alle messinesi, squadra sempre molto caparbia e aggressiva, a causa di una panchina ben più corta rispetto a quella alcamese. Terzo e quarto periodo che fanno aumentare il vantaggio della Golfo Egadi Yacht fino al 73-50 con la ‘mitragliatrice’ Samohkvalova autrice di 28 punti nell’arco di tutta la gara. Da segnalare il primo canestro in B della giovanissima trapanese Giulia Daidone, classe 2008.

GOLFO EGADI YACHT – SAN MATTEO ME 73-50 (22-11, 18-18 [40-29], 17-13 [57-42], 16-8 [73-50]

ALCAMO: Caliendo 3, Bonura 2, Coletta 6, Daidone 2, Boiko 12, Samokhvalova 28, Vella 4, Messana M. 8, Sekulic 7, Messana T. 1, Scalavino, Tumminia. Coach: Vincenzo Ferrara; assistenti M.G. Raspanti e D. Ferrara

 

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