Ospedale di Alcamo, cardiologia a rischio. Battaglia del comitato civico in difesa del “S. Vito e S. Spirito”

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A lanciare il nuovo allarme per il presunto nuovo ridimensionamento dell’ospedale San Vito e Santo Spirito è il cardiologo Enzo Borruso, che per sette anni è stato il responsabile di un reparto, tra i fiori all’occhiello del nosocomio della via Crispi. Da decenni l’attenzione è stata massima da parte dell’Usl e ora dell’Asp, verso l’ospedale ma solo per i  tagli operati  e trasferimenti di reparti, avvenuti tra la quasi totale indifferenza degli alcamesi e di una classe politica, prodiga di dichiarazioni, che lasciano il tempo che trovano.

Enzo Borruso ha proposto la costituzione di un comitato civico: “che vada dal prefetto e faccia valere le esigenze del territorio e non della politica che ha fallito da sempre nel difendere un ospedale morente. Facciamoci protagonisti del nostro territorio e difendiamolo. Aderiamo in massa a questo comitato”. E le voci sul destino dell’ospedale tengono sempre viva l’attenzione. Il preside Vito Emilio Piccichè, liceo Allmayer, ha varato un comitato “Alcamo 32 a difesa dell’ospedale”.

Lo stesso dirigente scolastico quando a dicembre si ventilò l’accorpamento tra medicina e cardiologia, smentita dai vertici dell’Asp, in poco tempo raccolse 4 mila firme a difesa del San Vito e Santo Spirito e della cardiologia, sulla quale da tempo le acque sono agitate. La smentita dell’Asp ebbe tutto il sapore della marcia indietro alla luce della mobilitazione per difendere un reparto che dispone di otto posti letto, di cui quattro con monitoraggio.

Domani a Trapani nella sede dell’Asp vertice con i responsabili degli ospedali, mentre rimane ai blocchi di partenza l’immissione in servizio di tredici cardiologi vincitori di concorso per la querelle relativa alla destinazione. Tutti vorrebbero Alcamo o Trapani, ma sarebbe sufficiente scorrere la graduatoria per la destinazione. Tra le proposte del Comitato civico “quella di portare la Cardiologia di Mazara ad Alcamo per farne una sola visto che in quel territorio ci sono tre cardiologie vicine”.

E mentre, una tantum, si parla della realizzazione del nuovo Presidio sanitario polivalente di Alcamo, il sindacato Nursid denuncia “le gravi difficoltà del reparto di psichiatria per la carenza di personale, che metter seriamente a rischio la sopravvivenza di questo reparto del San Vito e Santo Spirito”. Della realizzazione del nuovo ospedale in contrada San Gaetano si parla da 50 anni. Nel 1980 al Comune venne presentato il progetto degli architetti Artale e Trimarchi.

Otto anni dopo l’allora assessore Pietro Pizzo assegno un finanziamento di oltre 16 miliardi e 400 milioni delle vecchie lire, che vennero dirottati parte a Pantelleria, Mazara e Alcamo per la ristrutturazione degli esistenti non essendo stati spesi per la prima ala del nuovo nosocomio.  E una tantum si parla del nuovo ospedale forse per farsi un giro sui mass media e coltivare notorietà. Nella sostanza il nuovo ospedale resta un miraggio nel deserto della promesse politiche.

Progettiamo Alcamo, presieduto da Vito Emilio Piccichè, promuove il Comitato Alcamo 32, aperto a tutti, che possa far sentire la sua voce a tutela della nostra salute, senza nascondere lo stato di smarrimento che stiamo vivendo per l’assenza di riferimenti politici che possano portare avanti le istanze dei cittadini”.