‘Oro Bianco’, rito abbreviato 25 novembre e 16 dicembre. Slitta quello ordinario

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Alcuni hanno optato per il rito ordinario che si celebrerà dinanzi al GUP del tribunale di Palermo mentre altri ha scelto il rito ordinario il cui primo grado di giudizio sarà celebrato al tribunale di Trapani. Si divide quindi la sorte dei 14 imputati, quasi tutti alcamesi e due soli partinicesi, accusati, a vario titolo, di estorsione e di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Vennero arrestati dalla polizia, il 6 ottobre dello scorso anno, nell’ambito dell’operazione antidroga ‘Oro Bianco’ coordinata dalla DDA di Palermo. Colui che è ritenuto la mente del vaso giro di droga, l’alcamese Giuseppe Di Giovanni, 39 anni, già in carcere per l’operazione antimafia Freezer, è stato ammesso al rito abbreviato. Le prime due udienze si terranno a Palermo 25 novembre e 16 dicembre.

Di Giovanni è difeso dall’avvocato alcamese Vito Di Graziano, legale anche del padre di Di Giovanni, Francesco, incensurato di 67 anni, che secondo l’accusa avrebbe gestito gli affari prendendo il posto del figlio, che sarà invece giudicato a Trapani con il rito ordinario. La prima udienza è fissata per il prossimo 16 novembre ma dovrebbe essere rinviato. Le indagini della polizia del commissariato di Alcamo e della Squadra Mobile vennero avviate nel 2017 e poi concluse nel 2019. Avevano permesso di monitorare, in alcuni frangenti, affari per oltre 150.000 euro. Imputati, oltre ai Di Giovanni, altri dieci alcamesi: il 55enne Giuseppe Vilardi che è ai domiciliari; Vincenzo Aceste, 48 anni; Federico Baglio ventottenne; Gina Bertolino, di 49 anni; Francesco Camarda quarantaqattrenne; Giuseppe Cottone ventinovenne;  Daniele Mascali di 30 anni; Emilio Patralito di 23 anni;  Gioacchino Pocorobba cinquantenne e Salvatore Regina, 42 anni, attualmente detenuto ai domiciliari.

Imputati altri due partinicesi, Gioacchino Guida, 45enne detenuto al carcere di Caltanissetta e ritenuto colui che intercettava i carichi di droga, e il trentottenne Filippo D’Arrigo. Le indagini della polizia, coordinate dal pm della DDA, Alessia Sinatra, avevano appurato che il vasto traffico di droga avesse come epicentro Latina ma che godesse anche di approvvigionamenti dall’Albania e dal Sud-America. Nel corso delle perquisizioni è stata rinvenuta droga di vario tipo: marijuana, hashish e cocaina.