“Oro bianco”, processo abbreviato rinviato al 9 gennaio

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Il cambio dl collego difensivo da parte dell’alcamese Giuseppe Di Giovanni, condannato in primo grado col rito abbreviato a 17 anni e 4 mesi e del collegio giudicante ha determinato il invio dell’udienza al prossimo 9 gennaio nel processo di appello per l’operazione antidroga “Oro bianco”. La prima udienza d’appello avrebbe dovuto essere celebrata stamane e riguarda sette condannati. Ma per i suddetti motivi è stata aggiornata al 9 gennaio.

Il processo davanti ai giudici della Corte d’appello 4^ sezione penale di Palermo si aprirà con la discussione del procuratore generale. Davanti  ai giudici sei alcamesi e un partinicese. Altri dodici imputati sotto processo a Trapani, che hanno scelto l’ordinario, compariranno davanti ai giudici il prossimo 29 gennaio. Il processo s Trapani di rinvio a invio a causa del mancato completamento dello sbobinamento delle intercettazioni telefoniche che si rivelarono essenziali. L’operazione “Oro bianco” scattò nel mese di ottobre di due anni fa e avrebbe permesso di smantellare un traffico di droga che aveva la città di Latina come epicentro con punto di arrivo per lo smercio la città di Alcamo dove vennero notificate le ordinanze di custodia cautelare. Venti in tutto gli imputati, otto dei quali, una sola e hanno scelto il rito abbreviato. Pesanti le condanne inflitte dal gup del tribunale di Palermo.

Sono accusati a vario titolo di spaccio, traffico di droga e di estorsione. Con l’abbreviato 17 anni  e 4 mesi vennero inflitti all’alcamese Giuseppe Di Giovanni, ritenuto dalla polizia, il capo dell’ organizzazione,. Ora Di Giovanni ha dato mandato ad un avvocato catanese e a Gallina Montana ed è stata questa una delle cause del rinvio del processo d’appello che avrebbe dovuto iniziare stamane. “L’esame dei tabulati telefonici ricollegabili alle utenze in uso a Giuseppe Di Giovanni – scrissero i giudici nella motivazione della sentenza di 180 pagine, emessa dopo le condanne col rito abbreviato – costituiscono Il fondamento delle accuse mosse agli imputati”.