Sono state tutte respinte le eccezioni sollevate dai difensori degli imputati del processo ‘Oro Bianco 2’, in fase di udienza preliminare, in corso di svolgimento al tribunale di Trapani, dinanzi a. GUP, Massimo Corleo. Si tratta dell’operazione anti-droga messa a segno dalla polizia di Alcamo e che ha sventato un vasto traffico di droga dal Lazio alla Sicilia con probabili siti di approvvigionamento in Albania e in Sud-America. Quello smercio di droga, a cavallo fra il trapanese ed il palermitano, ha già portato a sette condanne nell’ambito del processo in abbreviato ‘Oro Bianco 1’. Le più pesanti a carico di Francesco e Giuseppe Di Giovanni, padre e figlio alcamesi, del partinicese Gioacchino Guida e di Antonino Vilardi, altro alcamese.
Tornando all’altro procedimento la prossima udienza è stata fissata per martedì 28 marzo. Il giudice Massimo Corleo dovrà decidere sui riti alternativi e anche sulla richiesta di patteggiamento avanzata dall’avvocato Marcella Bianco in favore del suo assistito, il 47enne alcamese Vito Calandrino. Hanno invece richiesto l’abbreviato i coniugi partinicesi Antonino Casarubbia e Girolama D’Amico, il palermitano di 33 anni Nunzio Arculeo, l’alcamese Rudzi Hoxa, di origini albanesi. Avanzate richieste al gup anche dagli alcamesi Leonardo, Mariano e Vincenzo Renda e dal partinicese Marcello Provenzano. Le indagini svolte dagli investigatori del commissariato di Alcamo vennero avviate nella primavera del 2017 e proseguirono fino all’estate del 2019. Particolarmente amia e articolata inchiesta che avrebbe permesso di ricostruire l’organigramma del sodalizio dapprima capeggiato da Giuseppe Di Giovanni, poi finito in carcere nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Freezer’. Una grande mole di indagini che hanno portato a vari processi. Un altro sempre a Trapani, quello in ordinario di ‘Oro Bianco 1’, dinanzi al collegio giudicante presieduto da Franco Messina, celebrerà la prossima udienza il 22 maggio.
