‘Oro bianco 2’, in otto a processo. Sei alcamesi e due partinicesi fra imprenditori, infermieri e barbieri

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Imprenditori, macellai, barbieri, infermieri. Queste alcune delle professioni delle persone rinviate a giudizio nello stralcio trapanese del processo ‘Oro Bianco’. Quasi tutti alcamesi sono imputati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di stupefacenti.  Il processo prenderà il via, dinanzi al tribunale di Trapani, giovedì 16 novembre. Lo ha disposto il GUP Massimo Corleo che ha formalizzato otto rinvii a giudizio. Erano state tutte respinte le eccezioni sollevate dai difensori degli imputati, in fase di udienza preliminare.

Rinviati quindi a giudizio i fratelli alcamesi Vincenzo e Leonardo Renda, il figlio di quest’ultimo Mariano. Tutti e tre con precedenti per droga. Atri tre alcamesi, Ignazio Camarda, Libio Stabile e Girolamo Tartamella. I partinicesi Antonino Casarrubia e Marcello Provenzano. Altri imputati hanno richiesto rito abbreviato e patteggiamenti.

Le indagini dell’operazione ‘Oro Bianco’, svolte dagli investigatori del commissariato di Alcamo, vennero avviate nella primavera del 2017 e proseguirono fino all’estate del 2019. Riuscirono a sventare un vasto traffico di droga dal Lazio alla Sicilia con probabili siti di approvvigionamento in Albania e in Sud-America. Quello smercio di droga, a cavallo fra il trapanese ed il palermitano, ha già portato a sette condanne nell’ambito del processo in abbreviato ‘Oro Bianco 1’. Le pene più pesanti quelle a carico degli alcamesi Giuseppe Di Giovanni e Antonio Vilardi nonché del partinicese Gioacchino Guida.

Processo invece sempre molto a rilento, ancora a Trapani, per gli imputati della stessa indagine anti-droga che hanno scelto il rito ordinario. È stata infatti rinviata anche l’ultima udienza, quella di lunedì scorso. Il collegio giudicante, presieduto da Franco Messina, attende ancora che i consulenti incaricati consegnino le trascrizioni della grande mole di intercettazioni