Fumata ‘grigia’ dal tavolo tecnico. Riserva alcamese alla Forestale? ‘Ni’ dalla Regione e sindacati non invitati

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Necessita un immediato miglioramento della sinergia fra enti diversi per salvaguardare e far rinascere Monte Bonifato e la sua riserva che versano, da anni, in stato di degrado: tavoli, panche e attrezzature dell’area pic-nic totalmente distrutti; parco-avventura abbandonato e pericoloso per gli avventori. Ieri gli enti coinvolti si sono riuniti attorno al tavolo tecnico convocato dal sindaco di Alcamo e dall’assessore Donato per definire le attività di competenza in ordine alla manutenzione del bosco e sottobosco e alla prevenzione incendi. La riserva, istituita nel 198 e quattro anni dopo affidata in gestione alla provincia regionale di Trapani, non ha un direttore da quasi un ventennio. Questa mancanza, così come quella del consiglio provinciale scientifico che propone sulla materia e che monitora le riserve, ha notevolmente influito sullo stato attuale, poco edificante, della montagna alcamese.

Alla riunione non sono stati convocati i sindacati di categoria, le commissioni consiliari, le associazioni degli ambientalisti. Ai lavori hanno comunque partecipato la presidente della seconda commissione e il presidente di FareAmbiente, associazione che aveva ricevuto la lettera di convocazione ma soltanto per conoscenza. Dal vertice sono innanzitutto arrivate rassicurazioni in merito alla pulizia del sottobosco e alla realizzazione dei viali parafuoco. E questo grazie alla convenzione fra comune di Alcamo, Libero Consorzio e Regione che andrà in scadenza nel 2026 e che prevede pure attività silvo-colturali. La questione più spinosa e delicata si è comunque rivelata quella relativa alla gestione della riserva. Il libero Consorzio, già un anno fa per bocca del suo commissario, ha confermato di volerla lasciare ad altri. Pare che la Regione possa essere interessata ad acquisirla, servirebbe un apposito decreto assessoriale, per assegnarla poi alla Forestale. Attualmente per la montagna alcamese il Libero Consorzio, l’ex provincia di Trapani, tiene in servizio una quindicina di dipendenti ma manca quel necessario coordinamento certo e costante. L’ingresso della Regione e della Forestale potrebbe forse risolvere davvero il problema.

Il tavolo tecnico ha poi affrontato anche il futuro del parco sub-urbano, chiuso da quasi tre anni per la scadenza di una convenzione mai più rinnovata dalla giunta Surdi. Il recente bando per l’assegnazione, come prevedibile, si è rivelato un flop. C’è un finanziamento di 400.000 euro di fondi Po-Fser da suddividere in interventi per il parco che sorge sotto ai bastioni di piazza Bagolino e per la riserva di monte Bonifato.

Il RUP, il dipendente comunale che ha predisposto il progetto, ha comunque fatto un brutto scivolone sul nome dell’area vere chiamandola Riserva Naturale Orientata ‘Monte Bonifato’. In Sicilia non c’è alcuna riserva che porta quel nome. Quella della montagna alcamese si chiama ‘Bosco d’Alcamo’ e fa specie che un architetto, funzionario tecnico del comune di Alcamo, non lo sappia. A presicndere da ciò gli interventi nei due siti, è stato ribadito ieri nel corso del tavolo tecnico, dovrebbero essere svolti dalla Forestale che andrebbe così ad utilizzare i 400 mila euro di fondi Po-Fesr.