Operazione ‘Palude’. Acquisite documentazioni, udienza fra un mese. Sentenza entro l’estate

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Potrebbe arrivare a sentenza prima dell’estate il processo scaturito dall’operazione ‘Palude’ messa a segno dalla Guardia di Finanza, nel 2018, fra Alcamo e Castellammare del Golfo. Nell’ultima udienza sia il pubblico ministero che i legali difensori degli imputati hanno depositato nuova documentazione a sostegno delle rispettive tesi. Il giudice dovrà pronunciarsi il 15 marzo prossimo quando riprenderà il processo. su uno dei due tronconi dell’inchiesta. L’ altro, quello castellammarese, si è già concluso in primo grado con la sentenza del luglio scorso che ha assolto tutti gli imputati, l’ex ingegnere-capo del comune di Castellammare del Golfo, Simone Cusumano, il tecnico libero professionista Antonino Stabile e i due imprenditori Antonino e Severino Caleca, padre e figlio. Il processo in corso, avviato nel novembre del 2021, coinvolge invece altre 14 persone e vede, come perno delle indagini, l’ex dirigente del genio civile di Trapani, l’alcamese Giuseppe Pirrello. Il professionista, difeso dall’avvocato Saro Lauria e tutt’ora in servizio con ruoli importanti alla Regione, finì per cinque mesi agli domiciliari fin quando la Cassazione annullò il provvedimento del Tribunale del Riesame che aveva rigettato la richiesta di ritorno in libertà. Le indagini della Guardia di Finanza sostennero che l’alto burocrate avrebbe approfittato della sua posizione apicale attraverso uno studio tecnico intestato al figlio, anche lui imputato. Trattamenti di favore ai clienti di quello studio grazie anche alla complicità di alcuni dipendenti dell’ufficio del Genio Civile di Trapani. Gli imputati sono quasi tutti alcamesi: Aurelio e Francesco Pirrello, di 33 e 59 anni, Giuseppe Pipitone, di 75 anni, Enzo Coppola 70enne, Gaetano Vallone di 63 anni, Vincenzo e Giuseppe Paglino, di 78 e 53 anni, Vito Emilio Bambina trentaquattrenne, Stefano e Francesco Gebbia, padre e figlio di 67 e 32 anni, Antonio Colletta trentenne, Ignazio Messana di 66 anni. Imputato anche il calatafimese Giuseppe Maiorana di 54 anni. Nello stesso processo aveva invece patteggiato il 54enne Giuseppe Grillo condannato a due anni e otto mesi mentre erano stati assolti il castellammarese Gaspare Motisi, altro funzionario in servizio al Genio Civile di Trapani, l’alcamese Andrea Pirrone, Giovanni Lentini di Castelvetrano e i castellammaresi Giuseppe Mulè e Felice Scaraglino