Omicidio Vesco, imputato condannato a soli 15 anni. Familiari da risarcire

0
169

15 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere. Questa la sentenza emessa ieri dal tribunale di Palermo ai danni di Damiano Torrente, palermitano di 48 anni, accusato di avere ucciso Ruxandra Vesco, alcamese di origini romene, scomparsa da Alcamo nel 2014. La morte della donna, sposata con un operaio e madre di un figlio, risale invece al 2015. Torrente ha quindi ottenuto le attenuanti generiche ottenendo la riduzione della condanna che, secondo il giudice, prevedeva 21 anni di carcere.

I PM  Enrico Bologna e Felice De Benedittis avevano invece richiesto, nella loro requisitoria, 25 anni di reclusione per il pescatore dell’Acquasanta che, negli ultimi tempi, sbarcava il lunario facendo il parcheggiatore abusivo. Una condanna, quella di 15 anni, che confermerebbe come nella vicenda ci siano ancora aspetti poco chiari. Saranno le motivazioni, depositate entro tre mesi, a spiegare meglio le scelte della corte. L’avvocato Alessandro Musso, legale del condannato, ha comunque già preannunciato ricorso in appello: “Andremo avanti penso anche in Cassazione – ha detto – perché si tratta di un chiaro esempio di processo soltanto indiziario. Troppi lati oscuri che hanno prodotto una condanna meno pesante del consueto. Vorremmo poi capire che peso sia stato dato alla perizia psichiatrica sull’imputato”.

Damiano Torrente, che già ha scontato quasi tre anni di carcere, è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. Il tribunale lo anche condannato al risarcimento danni alle parti civili, l’ex marito e il figlio minorenne della vittima rappresentati dall’avvocato Viviana Lipari, con il pagamento di una provvisionale esecutiva di 200.000 euro di cui la maggior parte, 140.000, in favore del figlio. Sia Damiano Torrente che Ruxandra Vesco non erano certamente personaggi limpidi e nemmeno stinchi di santo. Il primo andava avanti con escamotage e piccoli reati mentre la seconda, allontanatasi dalla famiglia per un presunto lavoro ottenuto in uno studio tecnico, era dedita a truffe seriali. In un caso, addirittura, per raggirare la vittima, si era spacciata come la figlia di un noto magistrato, Gaetano Paci, adesso procuratore a Reggio Emilia. Truffe, raggiri e denunce in mezza Italia messe a segno da Ruxandra Vesco.