Omicidio Lauriano, 59 coltellate per diniego a prestito. Poi spese ad Alcamo per alibi

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Colpito da 59 pugnalate, una vera carneficina, che sono servite ad uccidere l’anziano tassista, Leonardo Lauriano, che gli aveva negato quell’aiuto economico necessario a salvare la casa andata all’asta. Disperazione, rabbia e tanta ferocia hanno armato la mano di un barista Nazareno Monte, detto Raffaele, 75 anni, barista, finito in carcere con l’accusa di avere assassinato il 5 novembre dello scorso anno il facoltoso possidente di 89 anni, massacrato nel garage della sua casa di via Marconi. A Monte vengono contestate le aggravanti di «avere commesso il delitto per motivi abietti e futili attinenti al rifiuto opposto alla richiesta di prestiti di somme di denaro» e «di avere agito approfittando di circostanze di tempo, luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa». Determinante per chiudere il giallo sono stati il ritrovamento degli occhiali dell’assassino sul luogo del delitto, l’esame delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, documenti e indumenti sporchi di sangue, oltre alle intercettazioni.

Passo dopo passo, i carabinieri della Compagnia di Partinico hanno chiuso il cerchio sull’efferato delitto che ha profondamente scosso l’intera comunità. Inutili sono stati i tentativi di Raffaele Monte di sviare le indagini raccontando di avere assistito a un tentativo di furto nel garage di via Marconi. L’inchiesta sulla fine di Lauriano, un pensionato proprietario di un paio di immobili e con un po’ di risparmi messi da parte, si sono aperte la sera del 5 novembre del 2021, dopo il ritrovamento del corpo da parte della coinquilina, Angelina Gandolfo di 89 anni, che in un primo momento aveva chiamato i Carabinieri per denunciare il mancato rientro dell’uomo a casa. L’anziano era stato trovato in una pozza di sangue nel garage accanto all’auto, con il busto trafitto dai fendenti, la giugulare e la trachea recise dalla lama.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’omicida, parente della vittima, a Lauriano avrebbe chiesto di comprare l’immobile all’asta e di cederglielo poi in affitto. Monte si sarebbe impegnato a pagare un canone di locazione. Ma l’ex tassista-possidente avrebbe detto di no, nella consapevolezza che Monte sarebbe stato impossibilitato a pagare, per via delle sue difficoltà economiche. Un diniego che avrebbe fatto maturare il feroce omicidio. Dopo il delitto, per costruirsi un alibi, il 75enne adesso arrestato si sarebbe recato ad Alcamo a prendere un caffè e avrebbe fatto alcune compere. Conservando gelosamente gli scontrini che poi ha consegnato ai Carabinieri durante la perquisizione.