Nuove norme dal MIUR ma senza indicazioni dall’ASP. CGIL: “Caos alla scuola dell’infanzia”

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I bambini al di sotto dei cinque anni non possono ricevere il vaccino anti-covid. Proprio e soprattutto per questo le scuole dell’infanzia, quelle frequentate da alunni dai 3 ai 5 anni, sono soggette, in questo periodo, a un numero notevole di positivi. Ad Alcamo, in alcuni plessi, sono in quarantena anche 4 delle sette classi presenti. Alla luce di tali considerazioni appare poco condivisibile la scelta del governo nazionale e del ministero dell’istruzione di allentare le misure di contenimento del contagio proprio per le fasce dei più piccoli. Per la CGIL si tratta addirittura di una decisione inspiegabile anche sull’obbligo dell’uso delle mascherine.  “Di fatto – dicono Katia Perna, della segreteria regionale del sindacato scuola, e Francesco Pignataro, coordinatore regionale dei dirigenti scolastici della stessa Flc Cgil Sicilia, – si annullano quelle misure che finora, pur tra mille difficoltà, hanno permesso di tutelare gli alunni più piccoli.

Scompare, infatti, la quarantena di dieci giorni e si introduce anche nella scuola primaria la distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati, già in atto nelle scuole superiori di primo e di secondo grado. Per loro e per la scuola dell’infanzia le quarantene saranno applicate solo dopo l’accertamento, nell’arco di cinque giorni, di cinque casi positivi, a differenza di quanto previsto nelle scuole superiori, dove basta un secondo caso accertato per applicare le stesse procedure”. “Ci troviamo ancora una volta – aggiungono Perna e Pignataro – di fronte a scelte che non tengono conto della realtà: le classi della scuola dell’infanzia sono già dimezzate a causa delle assenze per paura del contagio e i numeri di positivi tra i più piccoli sono elevati. Scelte che contribuiscono ad aggravare il carico di lavoro affidato alle scuole e, in particolare, ai dirigenti scolastici chiamati, in costante condizione di supplenza alle mancanze degli enti preposti, a eseguire compiti che vanno ben oltre le loro competenze e il loro profilo contrattuale: dalla progettazione di lavori di edilizia leggera, alla gestione di tracciamenti sempre più difficili e alla raccolta di certificazioni e persino di autocertificazioni sullo stato di salute.

Inoltre le scuole siciliane attendono ancora dal Commissario straordinario le forniture di mascherine ffp2”. “A ciò si aggiunga che il nuovo decreto pubblicato in prossimità del week-end, quando la maggior parte delle scuole è chiusa – proseguono Perna e Pignataro – interviene con effetto immediato sui numerosi provvedimenti in corso, senza che dai Dipartimenti di prevenzione delle ASP siano giunte indicazioni su come convertire le disposizioni già corso”. Insomma, aggiungiamo noi, è stato cerato l’ennesimo caos totale.”. Per il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, “ancora una volta, chi prende decisioni in merito al sistema d’istruzione del nostro Paese, dimostra di essere lontano anni luce dalla realtà quotidiana delle nostre scuole”.