Noto pregiudicato alcamese continuava a spacciare. Altro non rispettava obblighi

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Ennesimo blitz antidroga della sezione investigativa del commissariato di polizia di Alcamo che ha arrestato un pregiudicato alcamese di 61 anni, Gaspare Chimenti, con precedenti datati di circa un decennio, per detenzione e spaccio di marijuana. La droga era nascosta all’interno dell’abitazione dell’uomo, nella zona nord-occidentale della cittadina alcamese, in cui era stato allestito un punto di spaccio. L’arresto è scattato nell’ambito di una serie di perquisizioni nei confronti di pregiudicati alcamesi effettuate con l’ausilio di unità cinofile inviate dalla Questura di Palermo. Chimenti è stato arrestato in flagranza di reato perché trovato in possesso di 107 grammi di marijuana rinvenuti grazie anche all’olfatto di un cane antidroga. Lo stupefacente, una buona parte già suddivisa in dosi e pronta per essere smerciata, era abilmente occultato in diversi punti dell’abitazione per rendere difficoltoso il suo ritrovamento. Il 61enne alcamese in un primo momento è stato sottoposto ai domiciliari ma poi, dopo l’udienza di convalida, ha subito una misura meno afflittiva: obbligo di dimora con obbligo di permanenza domiciliare nelle ore notturne e obbligo di presentazione alla polizia. Chimenti in passato è stato più volte protagonista di vicende analoghe e di arresti per cospicui quantitativi di stupefacenti e di relative condanne in via definitiva.

In un’altra perquisizione domiciliare operata nei confronti di un altro pregiudicato di 40 anni, la polizia ha invece rinvenuto una modestissima quantità di hashish che ha portato al solo illecito amministrativo per consumo personale. Nel corso dei controlli gli agenti del commissariato di Alcamo hanno infine sorpreso un altro pregiudicato alcamese, Michele Del Giudice, 33 anni, che ha più volte violato le prescrizioni imposte dagli arresti domiciliari cui era sottoposto. Al giovane alcamese è stato quindi revocato il beneficio della detenzione nella propria abitazione. Il 33enne è stato quindi accompagnato in carcere.