Indagato titolare impresa, oggi autopsie. Strage di Casteldaccia causata da blocco sonda

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Nicolò Di Salvo, partinicese di 65 anni, è l’unico indagato per “omicidio colposo plurimo” per la strage sul lavoro di Casteldaccia in cui hanno perso la vita cinque persone mentre un’altra versa ancora in condizioni gravi. La procura di Termini Imerese ha iscritto quindi nel registro degli indagati il geometra titolare della Quadrifoglio group, la ditta di Partinico presso la quale lavoravano quattro delle cinque vittime uccise dall’anidride solforosa sprigionatasi durante alcuni controlli alla condotta fognaria.  Cominciate oggi, all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, gli esami autoptici sui corpi di Epifano Alsazia, partinicese ma residente ad Alcamo, dell’alcamese Roberto Raneri, Ignazio Giordano altro partinicese, il sancipirellese Giuseppe Miraglia e il palermitano Giuseppe La Barbera. Le salme saranno poi consegnate ai familiari e i funerali dovrebbero essere celebrati sabato prossimo. Il primo a calarsi nella condotta ed a morire è stato Alsazia, socio di Di Salvo alla guida della Quadrifoglio. Intanto dalle testimonianze arrivano alcune risposte ai tanti quesiti sulla terribile tragedia. La sonda dell’auto spurgo, che avrebbero dovuto calare dall’esterno, si sarebbe bloccata e quindi gli operai avrebbero chiesto di potere scendere sotto terra. Il “tappo” che impediva alla sonda di spurgare sarebbe saltato e i primi 3 operai, tra cui il capo squadra e contitolare della Quadrifoglio, Epifanio Alsazia, sarebbero stati investiti da liquami e gas letale, avrebbero perso i sensi e sarebbero precipitati nella vasca sottostante. Per soccorrerli sarebbero scesi gli altri tre. La ditta Quadrifoglio Group di Di Salvo e Alsazia aveva ottenuto in subappalto i lavori di manutenzione della rete fognaria di Casteldaccia dalla Tek Infrastrutture S.r.l. di San Cipirello. L’unico indagato per la tragedia, il titolare dell’azienda partinicese, e i familiari delle vittime hanno nominato medici legali di fiducia per rappresentarli durante l’autopsia delle vittime. L’inchiesta è coordinata dalla Pm Elvira Cuti.