Non ci fu diffamazione al sindaco di Castellammare, GIP archivia posizione di Paolo Arena

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Un’assemblea pubblica contro la mafia, nel corso della quale erano state chieste le dimissioni del sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, coinvolto nell’operazione ‘Cutrara’ e tutt’ora sotto processo, in appello, dopo l’assoluzione in primo grado. Per quelle dichiarazioni il primo cittadino castellammarese aveva querelato per diffamazione il presidente del “Circolo Metropolis”, Paolo Arena. La vicenda giudiziaria è stata adesso definitivamente archiviata dal GIP di Trapani, Giancarlo Caruso. Tempo fa era stata avanzata una prima richiesta di archiviazione dal pm Antonio D’Antona ma il sindaco Rizzo aveva fatto opposizione. Adesso la conclusione definitiva della vicenda. Niente diffamazione, dunque, né personale, né politica da parte di paolo Arena, presidente del circolo Metropolis, ma esercizio della libertà di espressione e di critica.

Le dichiarazioni ritenute diffamatorie dal primo cittadino erano quelle pronunciate da Arena sull’operazione Cutrara e sull’incontro fra lo stesso sindaco e il capomafia Francesco Domingo, detto ‘Tempesta’. “Per quell’episodio – si legge in una nota-stampa di Metropolis –  la Dda di Palermo ha appellato la sentenza di assoluzione di primo grado. Richiesta accolta dalla procura Generale nell’udienza del 4 ottobre scorso. La posizione del sindaco Rizzo – si legge ancora nella mota – è dunque tutt’altro che chiarita, cosa che conferma ulteriormente la legittimità delle preoccupazioni e delle richieste di dimissioni allora manifestate da più parti e non solo da noi, – ha ribadito Metropolis – anche all’interno dello stesso consiglio comunale. L’ordinanza del giudice è importante perché rimette le cose a posto, ribadisce la legittimità e la correttezza di quell’intervento pubblico, e soprattutto tutela la libertà di espressione e di critica del potere, sancita dalla nostra Costituzione. Noi già lo sapevamo ed eravamo fiduciosi. Evidentemente – chiosa il circolo Metropolis – non lo sapeva il sindaco, che risponde con le querele alle legittime critiche dei suoi concittadini.