Motorizzazione, illeciti nelle pratiche, 21 arresti nel palermitano. Anche un partinicese

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Anche un partinicese di 47 anni, Paolo Salvia, responsabile di un’agenzia di consulenza automobilistica fra i 21 arrestati, posti ai domiciliari, tra funzionari e dipendenti della Motorizzazione Civile di Palermo ma anche agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche dell’intera provincia palermitana. Una maxi operazione della Polizia stradale che ha messo in campo più di cento agenti. Numerose le perquisizioni effettuate negli uffici della Motorizzazione, nelle agenzie e nelle autoscuola.

Sequestrate diverse centinaia di fascicoli. Dietro al blitz ci sarebbe un giro di mazzette incassate dai pubblici ufficiali che, in cambio di soldi, avrebbero chiuso un occhio sulla regolarità di centinaia di pratiche automobilistiche. Ben 187 i capi di imputazione e 42 gli indagati nell’inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia. L’indagine ebbe inizio nel 2020 con l’impegno degli investigatori della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di in una complessa attività di indagine portata avanti anche con l’ausilio di sofisticate apparecchiature di intercettazioni audio e video.

Dalle analisi effettuate dagli investigatori è emerso che nel corso degli ultimi anni le pratiche di nazionalizzazione di auto estere presso l’ufficio della Motorizzazione Civile di Palermo avevano avuto un costante “trend” di crescita, passando dalle 7.740 immatricolazioni del 2016 alle 20.465 del 2019.

Il dato che immediatamente saltava in evidenza era la circostanza che gli intestatari fossero per oltre l’ottanta per cento residenti fuori la Provincia di Palermo e che la quasi totalità di tali pratiche fosse stata commissionata da un ristretto numero di Agenzie che, di fatto, stavano esercitato una sorta di monopolio del fiorente mercato delle nazionalizzazioni, falsando in tal modo il libero mercato a danno delle altre agenzie concorrenti.

Riscontrate quindi numerose anomalie ed irregolarità nella definizione delle pratiche esaminate, non solo relative a quelle di nazionalizzazione, ma anche alle pratiche di collaudo, di duplicati di carte di circolazione, di immatricolazione di macchine agricole ed operatrici. Nelle nazionalizzazioni, addirittura, i collaudi di tali veicoli, benché obbligatori, non sarebbero stati effettuati. In pratica nessun controllo su efficienza e regolarità dei mezzi.