Morte sul lavoro a Castellammare, per i periti la responsabilità è della ditta alcamese e dell’autista del mezzo

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La rottura del secondo braccio della gru provocò la morte del romeno Francis Paulet, deceduto nel mese di luglio di cinque anni durante i lavori per realizzare un muretto in una villa di contrada Costa Larga di Fraginesi, territorio di Castellammare. Su questa tragedia hanno deposto due consulenti nominati dal pubblico ministero. I due tecnici hanno escluso una serie di responsabilità per le quali sono sotto processo quattro imputati. Secondo la relazione esposta davanti al giudice del tribunale di Trapani, nell’ultima udienza, la responsabilità sarebbe soltanto dell’impresa proprietaria del camion e dell’autista che stava manovrando il braccio, che si ruppe e provocò la morte di Francis Paulet. Nell’incidente rimase gravemente ferito il fratello di Paulet, che si chiama Daniel che poterà per sempre i segni sul suo corpo colpito dal braccio della gru spezzatosi all’improvviso.

Quattro gli imputati che debbono rispondere di omicidio colposo, ma la relazione dei tecnici potrebbe far cambiare o escludere il reato per il quale sono finiti sotto processo. Indagini lunghe e complesse per stabilire l’esatta dinamica stanno allungando a dismisura i tempi del processo, più volte rinviato per vari approfondimenti chiesti dalle parti civili e dagli imputati. La moglie e famigliari di Paulet si sono costituiti parte civile. Sia la moglie del romeno morto che il cognato hanno ricevuto un parziale risarcimento dell’Inail. All’epoca della tragedia aveva 36 anni e Francis Paulet, abitava con moglie e due figli fra cui un maschietto che era nato da appena un mese nell’abitazione di famiglia di via Porta Palermo. I funerali vennero celebrati nella chiesa di San Francesco d’Assisi, che frequentava con la moglie. Il processo riprenderà martedì prossimo con l’audizione di due testi che hanno eseguito lavori per riparare il braccio della gru