Morte di un operaio, condannati presidente Sicindustria e direttore cantiere

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Eletto nel luglio del 2021 a capo di Sicindustria Trapani, dopo la prematura scomparsa del presidente Gregory Bongiorno, castellammarese, Vito Pellegrino è stato condannato, dopo avere patteggiato la pena, per la morte, sul lavoro, di un suo dipendente, l’operaio di 33 anni Nicolò Giacalone. La tragedia si consumò nel luglio del 2022 in un cantiere della Sud Marmi, azienda di cui Pellegrino è titolare e legale rappresentante. La condanna di Vito Pellegrino, emessa dal gup Samuele Corso, è scaturita dall’accusa di omicidio colposo. Un anno e 8 mesi di reclusione, pensa sospesa.  Stessa accusa era stata mossa anche a carico di Vincenzo Miceli, responsabile di cantiere della Sud Marmi, condannato invece ad un anno e 4 mesi. Anche per lui beneficio della sospensione della pena. In quel tragico giorno di luglio 2022 il 33enne Nicolò Giacalone, alla guida di un’autogru e mentre percorreva la via Ragusa, a Custonaci, perse il controllo del mezzo a causa di un guasto meccanico. Il grosso veicolo uscì dalla carreggiata, sfondando una recinzione e precipitando per oltre tre metri. Rimasto intrappolato nella cabina per l’operaio non ci fu nulla da fare. Dalle indagini sarebbe emerso che il dipendente della Sud Marmi stesse utilizzando il mezzo per eseguire alcuni lavori privati proprio presso l’abitazione di Vito Pellegrino, titolare dell’azienda e presidente di Sicindustria Trapani, ma che non avesse le abilitazioni necessarie per manovrarlo. Secondo le indagini, inoltre, la grossa autogru, non possedeva alcuna autorizzazione per scire fuori dall’area aziendale.