Anche e soprattutto il ‘valzer delle competenze’ al centro della devastazione, quasi totale, del Paladangelo, il palasport costruito ad Alcamo dall’ex provincia regionale in contrada Sant’Anna e dedicato ad Enzo D’Angelo, il giovane ucciso da un folle rumeno, a Torino, dove si era recato per assistere ad una partita della Juventus, la sua squadra del cuore. Il valzer delle competenze, o per meglio dire il solito scarica-barile, vede protagonisti il Libero Consorzio, l’ex provincia regionale di Trapani proprietaria del palasport, il comune di Alcamo ma anche l’ASP di Trapani. Secondo l’ente intermedio, che nel 2021 revocò il comodato d’uso gratuito dell’impianto concesso nel 2017 al comune di Alcamo, l’accordo di sette anni sarebbe ancora attivo. Il Libero Consorzio, per onor di cronaca, avanzò l’annullamento unilaterale della concessione per il rifiuto da parte del comune di Alcamo di dover pagare un canone di affitto di 40.000 euro all’anno.
Le cose, però, non stanno propriamente così. Quella convenzione datata luglio 2017 è bella e sepolta. In risposta infatti al diktat impartito nel 2021 dal Libero Consorzio, il comune di Alcamo inviò due pec di revoca da ogni impegno, una nel mese di maggio e l’altra nel mese di agosto sempre del 2021. Sullo sfondo degli intrecci, ancora non districati, subentra anche l’ASP di Trapani che nel 2020 ottenne dal comune di Alcamo, che ne aveva ancora la gestione, il Paladangelo per allestirvi l’hub vaccinale. Secondo l’ex provincia ancora la consegna metaforica delle chiavi dell’impianto sportivo non ci sarebbe stata. ma siamo certi che queste benedette chiavi in ballo fra tre enti locali non rappresentino invece il ‘gioco delle tre carte’. Di certo ci sono enormi responsabilità e un notevolissimo danno all’erario.
Il Paladangelo, sotto la giunta provinciale guidata da Giulia Adamo, venne costruito a tempo di record con una spesa di poco superiore ai due milioni di euro. Adesso i danni ammontano a centinaia di migliaia di euro. Le chiavi non servono più e nemmeno la fantomatica rete di videosorveglianza. Vandali prima e gruppi di extracomunitari poi entrano ed escono dal palasport senza alcun problema. Un colpo al cuore vedere le condizioni in cui versa la struttura ed ancor di più rendersi conto che qualche burocrate cerchi ancora di cavalcare ‘il valzer delle competenze’ per nascondere evidenti mancanze.