Marsala: crisi politica, assessori Pd non lasciano

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MARSALA – Ora è ufficiale: è scontro all’interno del Pd dopo la crisi politico-amministrativa che si è innescata al Comune di Marsala in seguito alla condanna del sindaco Giulia Adamo a 2 anni e 10 mesi dalla Corte d’Appello per tentata concussione, più l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, che ha portato la prefettura alla sospensione dall’incarico a 18 mesi allo stesso primo cittadino. Dopo che i due assessori in quota Pd, Antonio Vinci e Antonella Genna, hanno confermato la indiscrezioni e cioè di non volersi dimettere dall’incarico, come gli era stato richiesto dalla direzione del partito, il segretario dei Democratici Alberto Di Girolamo ha confermato che non ci sarà alcun ammorbidimento nei loro confronti, anzi: “Il Partito Democratico – sottolinea il leader dei renziani – non rivede la decisione presa. Vinci e Genna stanno parlando a nome personale. Hanno avuto 5 giorni di tempo per riflettere, per dimettersi. Non l’hanno fatto e sono fuori dal partito”. Una decisione che determina quindi una situazione abbastanza problematica e confusionaria a livello di politica locale che appare ancora più frammentata rispetto che al recente passato: “Non c’è caos nel Pd marsalese – ribatte Di Girolamo -. Il partito è limpido e chiaro. Il motivo del bilancio è una chiacchiera, è una scusa. Si poteva fare anche prima. Fa ridere questa scusa. Abbiamo capito stanno lì per i loro interessi, per lo stipendio, per la poltrona. E’ un colpo di stato. Roba da prima Repubblica, anzi, anche peggio”. Una replica pepata alle dichiarazioni ufficiali fatte qualche ora prima dagli stesse Vinci e Genna i quali hanno fatto appello al partito ed al consiglio comunale affinchè si instauri un dialogo e non si affrettino le cose. Tra le motivazioni addotte dai due assessori che non hanno rassegnato le dimissioni ci sarebbe per l’appunto la necessità di arrivare a redigere il bilancio di cui il Comun necessiterebbe. L’eventuale arrivo di un commissario, a detta loro, sarebbe deleterio per la comunità: “Prendiamo atto della volontà del nostro partito che chiede le dimissioni dei sottoscritti dalle cariche di vicesindaco e di assessore – scrivono in una nota Vinci e Genna -. Nell’affermare che siamo pronti a rispettare tale decisione, non possiamo però esimerci ancora da alcune riflessioni dettate dal senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza e che ci impongono di non prendere, al momento, decisioni affrettate. Riteniamo, inoltre, – aggiungono i due assessori ancora in carica – che la difficile situazione politica ed amministrativa che sta vivendo la nostra città imponga di coinvolgere l’intero consiglio comunale al fine d’individuare le priorità di governo da affrontare nell’immediato ed il percorso da intraprendere”. I due esponenti del Pd chiamano in causa il consiglio per allungare i tempi. Non è l’aula a poter dettare le linee di governo, ma chi è a capo della Giunta ed ha i poteri di sindaco, sia esso il vicesindaco, o un commissario nominato dalla Regione. E’ dunque una mossa tattica dei due che non hanno per nulla interrotto il canale di comunicazione con l’Adamo, che non ha alcuna intenzione di ammainare la sua bandiera come invece si era pensato nelle prime 24 ore dal provvedimento di sospensione dalla sua carica.

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