Maltempo, ordinanza per risarcimenti. Canalotto, domande ammissibili?

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Il dipartimento nazionale della protezione civile ha riconosciuto i primi finanziamenti in favore dei comuni siciliani colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici degli ultimi mesi dello scorso anno. Tra questi anche quelli che hanno flagellato il trapanese dal 28 al 31 ottobre e poi dall’8 al 17 novembre. Calamità che hanno riguardato 8 delle 9 province siciliane, esclusa quella di Ragusa, e che hanno causato notevolissimi danni pure ad Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi soprattutto nelle zone attraversato dal torrente Canalotto e dai fiumi Freddo e San Bartolomeo. L’ordinanza della protezione civile prevede per l’intera regione l’impegno di 6 milioni di euro, ben poca roba rispetto agi enormi danni causati dal maltempo. Si tratta comunque di un primo provvedimento per rifondere i comuni e quindi le famiglie delle spese sostenute per gli interventi di prima emergenza o per pagare gli affitti.

Adesso il Commissario delegato, anche avvalendosi dei Sindaci e degli studi effettuati dalle varie amministrazioni comunali, suddividerà tali somme tra i nuclei familiari le cui abitazioni principali e continuative siano state distrutte, in tutto o in parte, o che siano state sgomberate in esecuzione di provvedimenti adottati a seguito degli eventi calamitosi. Tutta da verificare, quindi, l’ammissibilità ai contributi per le case di Alcamo Marina. I proprietari dovranno infatti dimostrare, compito che non appare semplicissimo, che non si tratti di abitazioni utilizzate sporadicamente e quindi non principali.

Requisiti che, comunque, non debbono per forza di cose coincidere con la residenza. Insomma un lavoro non semplice da parte della protezione civile comunale e della polizia municipale. A coloro che comunque avranno diritto alle somme per gli affitti, con questa prima ordinanza, saranno assegnati contributi per l’autonoma sistemazione delle case di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per quelli composti da due persone, 700 per i nuclei di tre componenti fino a un massimo di 900 per le famiglie composte da cinque o più unità. Per le abitazioni di proprietà danneggiate il ristoro è invece di 5.000 euro ciascuna mentre la cifra sale a 20.000 per le attività produttive.