Mafia ed estorsione. Assolto Michele Sottile di Castellammare

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Assolto per non avere commesso il fatto. Con questa formula i giudici del Tribunale di Trapani hanno scagionato venerdì scorso il castellammarese Michele Sottile, già condannato per mafia e ora in libertà per avere scontato la pena. Oggi è sottoposto alla misura  della sorveglianza speciale.  Sottile, difeso dall’avvocato Nicolò Gervasi, era finito sotto processo con l’accusa di estorsione aggravata con il metodo mafioso. Il pubblico ministero aveva chiesto quindici anni di reclusione. Nello stesso processo figura il castelvetranese Calogero Giambalvo al quale sono stati inflitti sei anni e mezzo di reclusione più 900 euro di multa. L’accusa aveva chiesto dodici anni. Nella vicenda, che risale  a quattro anni fa,  erano  coinvolti anche Nicolò Clemente, titolare di una impresa di costruzioni di Castelvetrano, che aveva vinto la gara d’appalto, per un importo di 670 mila euro, per costruire una strada con materiale ecologico da contrada Grotticelli fino a Fisicari, territorio di Castellammare. Il processo è nato dalle dichiarazioni accusatorie di Lorenzo Cimarosa, morto tre anni fa che è stato il primo pentito della famiglia di Matteo Messina Denaro. E a lui si sarebbero rivolti castellammaresi e tramite Calogero Giambalvo è stato creato il contatto tra Michele Sottile e Diego Ruggeri (classe 1980), condannato con il rito abbreviato a 5 anni e 4 mila euro di multa. Condannato ad un anno per favoreggiamento, sempre in sede di udienza preliminare, l’imprenditore Nicola Clemente. Non avrebbe denunciato la richiesta estorsiva, che sarebbe stata pretesa da cosa nostra castellammarese perché i lavori venivano eseguiti nel territorio di loro competenza. Giambalvo è stato difeso dagli avvocati Tricoli e Salvo. G.M.