L’ultimo film di Ficarra e Picone parla anche un pò “alcamese”

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C’è un bel pezzo di “alcamesità” nel film di nuova uscita del duo Ficarra e Picone dal titolo “L’ora legale”. Da oggi in tutte le sale cinematografiche, compreso il Cine Esperia di Alcamo che per tutta la settimana sicuramente proporrà questa programmazione, il nuovo lavoro artistico del felice duo di attori palermitani destinato già a diventare un successo ai botteghini vedrà come protagonisti anche due alcamesi. Si tratta di Antonio Pandolfo e Giovanni Calvaruso. Il primo nella veste di attore, unico con le sue tipiche mimiche facciali che fanno risaltare tutta la sicilianità, mentre il secondo come aiuto regista. Per entrambi una grande tappa artistica della propria carriera a coronamento di un percorso dove certamente la gavetta non è mancata. Per Pandolfo anche uno spazio ritagliato nel trailer che già è in grado di delineare il denominatore comune della pellicola.

In realtà Pandolfo non è la prima volta che si affaccia nel grande e piccolo schermo. Già nel 2009, quindi 7 anni fa all’incirca, ci fu il debutto cinematografico proprio con Ficarra e Picone nel film “La matassa”, poi nel 2012 anche un’apparizione nella fortunata serie televisiva de “Il giovane Montalbano” e di “Palermo antimafia”. Stiamo parlando di uno dei maggiori talenti comici siciliani. I primi passi sono stati mossi con la cooperativa “Piccolo teatro” di Alcamo che non è nuova a sfornare fucine di talenti. Pandolfo via via si è fatto sempre più strada sino a diventare uno dei comici di punta degli spettacoli di cabaret in Sicilia e non solo. Qualche anno in meno, anagraficamente parlando, per Giovanni Calvaruso il cui talento pare davvero gli stia facendo bruciare ogni tappa. Il ruolo di aiuto regista in questo film è stato preceduto con la sua prima opera in assoluto, “31 gradi Kelvin”, lungometraggio che ha anche ricevuto una prestigiosa Menzione Speciale al 36° Festival du Film Italien de Villerupt. Più recentemente si è misurato con un secondo lungometraggio dal titolo “Vite da sprecare”, ispirato a un passo del libro di Tiziano Terzani, che ha ricevuto molti apprezzamenti al punto da essere stato finanziato dal basso, cioè con donazioni attraverso il crowdfunding. Pandolfo e Calvaruso chiaramente hanno messo del loro dal momento che il film è ispirato ai peccati di una Sicilia spesso “maneggiona”, dove si cercano favori e prebende pur di avere un tornaconto personale. Il tutto condito dal clima elettorale.