XIV ‘Giornata Mondiale del Circo’, il pianeta celebra l’arte circense. Riconoscimenti anche da Chiesa e UNESCO

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Da quattrodici anni si celebra, in tutto il pianeta e al terzo sabato del mese di aprile, la ‘Giornata Mondiale del Circo’. Un evento cui partecipa anche la chiesa cattolica con la fondazione ‘Migrantes’, promosso dalla ‘Federation Mondiale di Cirque’ sotto l’alto patrocinio della principessa Stephanie di Monaco. Proprio nel principato in cui regnano i Grimaldi si svolge ogni anno il  più importante festival di circo al mondo, delle vere e proprie olimpiadi delle arti circensi. Esibizioni, definite già il ‘più grande spettacolo del mondo’, che più di vent’anni fa riuscirono a sensibilizzare l’Unesco e il suo ‘Patrimonio Culturale Intangibile’. Il circo, per l’Unesco, rappresenta cultura per milioni di persone di tutto il mondo.

Gli spettacoli circensi antichi risalgono all’epoca dei Romani ma quelli moderni tradizionali (con acrobati, giocolieri, funamboli, illusionisti e animali) nacquero a Londra nel 1768 grazie all’idea e alle esibizioni di Philip Astley, sergente della cavalleria dell’esercito britannico. A lui e alla moglie Patty Jones viene fatta risalire la nascita del circo moderno ma con rappresentazioni all’aperto. Fin dagli albori fra i grandi protagonisti ci fu anche l’italiano Antonio Franconi, socio del figlio di Astley, che ebbe un ruolo determinante nella diffusione, a Parigi prima e in tutta Europa poi, degli spettacoli circensi basati soprattutto su numeri con cavalli. Sa qui la denominazione originaria di circo equestre. I tendoni, dopo i primi piccoli ‘parapioggia’, videro la luce negli Stati Uniti, nel 1850, grazie all’idea di un farmacista, Gilbert Spalding, che sposò la vita del circo. Fu lui a varare la tenda a due alberi, quel tendone che tecnicamente si chiama chapiteau.

I circhi in Italia girano in lungo e in largo per tutte le regioni e quasi dovunque trovano problemi per ottenere aree comunali idonee ad ospitare carovane, tendoni e spettacoli. E questo nonostante sia sempre in vigore la legge 337 del 1968 con cui lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore. I comuni, dal canto loro, devono dotarsi di aree idonee. La stessa legge stabilisce inoltre che le amministrazioni locali debbano compilare un elenco, da aggiornare almeno una volta all’anno, delle aree comunali disponibili per l’installazione dei circi, degli spettacoli viaggianti e dei luna-park.

Tante le battaglie dei circensi, spesso sfociate in ricorsi al TAR, per potere lavorare nonostante il regolare possesso di tutte le autorizzazioni necessarie. Ad Alcamo, negli ultimi tempi, la battaglia sembra essere stata vinta e giovedì prossimo, a pochi giorni dalla ‘Giornata Mondiale del Circo’, debutterà un altro complesso circense nel parcheggio dello stadio ‘Lelio Catella’