Inspiegabile ‘teatrino’ del centro-destra, cui prodest? Certamente a Surdi

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da sinistra Alessandro Fundarò, Maurizio Miceli, Rosario Asta

Spaccatura fra partiti, poi fra partiti e movimenti civici, fughe in avanti e dietrofront, comunicati prima sottoscritti e poi smentiti, individuazione di candidati a sindaco subito ‘rimangiata’ e, infine, frattura all’interno dello stesso partito. Un ‘teatrino’, quello del centro-destra, assolutamente inspiegabile e che sta ottenendo un solo risultato. La situazione, infatti, sta giovando certamente a far risalire le quotazioni del ‘ricandidato’ Domenico Surdi.

Colpi sottobanco, dichiarazioni al vetriolo, veti e contro-veti che stanno nettamente indebolendo il cartello di centro-destra, l’unico che, se unito, avrebbe potuto battere il sindaco pentastellato, forsanco al primo turno (basta il 40% dei voti più uno). Dal 1993 sembra che si voglia spianare la strada per la poltrona più ambita di Alcamo. Prima i 22 anni di centro-sinistra e poi i 5 di M5S. Lo schieramento avverso, quello che ad Alcamo ha sempre raccolto la maggiorparte dei consensi per il consiglio comunale e per le ‘politiche’, fenomeno 5 Stelle a parte, ha praticamente deciso di non vincere. Ed oggi pare che voglia perdere ancor di più.

Fratelli d’Italia, dopo la fuoriuscita dal progetto Salato in cui i ‘meloninai’ avevano anche la vice-sindacatura, hanno ripetuto lo stesso errore. Il ritornello è stato sempre lo stesso: trattative inclusive e niente veti. Nello spicciolo, però, il giovane coordinatore comunale Alessandro Fundarò, ha replicato quanto già accaduto. Un nome già deciso di candidato a sindaco. Gli altri dovrebbero soltanto accettare. Ovvia e naturale la frattura di fronte a un pacchetto già pre-confezionato.

Quello che invece non ti aspetti è il comunicato di una parte degli iscritti alcamesi a FDI. La dura replica alla nota dei ‘meloniani’, che annunciava una volontà inclusiva ma sottesa alla candidatura a sindaco di Fundarò e al coinvolgimento di una nuova lista civica ‘Alcamo Cresce’, porta la firma di Alessio Iovino, componente direttivo comunale di FDI, degli iscritti Rosario Asta (ex vice-presidente della provincia) e Dario Vilardi (imprenditore) nonché dei simpatizzanti Massimo Cassarà (imprenditore) e Angelo Marrocco (ex assessore provinciale).

I ‘dissidenti’ (a questo punto risulta anche difficile capire chi sia dissidente e chi invece ligio alle decisioni del partito) scrivono quindi che “la scelta dell’auto-candidatura a sindaco in solitaria del segretario del circolo Alessandro Fundaró, giunge per l’ennesima volta senza alcun confronto con la base del partito, come già accaduto in precedenza con la candidatura a vice sindaco dello stesso con l’avvocato Salato (ritirata dopo 3 giorni) e, ancora prima, la sottoscrizione di un documento con solo una parte della coalizione di centro destra (smentito dopo un giorno)”.

I  ‘meloniani’ autori del nuovo documento lamentano anche il fatto di non conoscere minimamente “l’accordo elettorale con una lista civica, ‘Alcamo Cresce’ fatta di imprenditori e professionisti, di cui non si conoscono né coordinamento né componenti, ma che soprattutto, nella assoluta genericità della sua presentazione appare discriminante nei confronti delle altre categorie (impiegati, pubblici e privati, operai, pensionati, giovani, disoccupati e tutte quelle categorie sociali) che non risultano citate e che invece hanno pari diritto di partecipare attivamente all’amministrazione della cosa pubblica”. 
La frattura è servita e lo è ancor di più perché i cinque dissidenti e il loro gruppo “stanchi dell’ennesima decisione non concertata e condivisa con il partito e imposta come dictat insindacabile da parte del direttivo e del segretario di circolo, prendono le distanze e si autosospendono ritirando anche le proprie candidature dalla redigenda lista di Fratelli d’Italia”. Gli scriventi attendono quindi che il direttivo provinciale e quello regionale intervengano, in modo definitivo, per fare chiarezza sulle posizioni che dovrà assumere il partito in occasione delle prossime elezioni amministrative di Alcamo.