Indagini laboratorio ad Alcamo, respinti ricorsi dal GIP. Coinvolto pure AD bolognese

0
455

C’è anche l’amministratore delegato di una società della provincia di Bologna che si occupa assistenza medica, alla sicurezza e durante i viaggi,  tra gli indagati dell’operazione che ha portato alla sospensione di tre sanitari di un laboratorio di analisi di Alcamo. L’uomo, assieme a una biologa marsalese che lavorava al sant’Antonio Abate di Trapani e al direttore del laboratorio alcamese, è accusato di un disegno criminoso, secondo la procura di Trapani, volto a ottenere un ingiusto guadagno personale o per favorire un amico o per danneggiare qualcuno. Fra gli indagati anche due palermitani, un castelvetranese e un salemitano residente a Vita accusati di avere formulato falsi referti di tamponi rinofaringei anti-covid. In tutto dodici le persone raggiunte dalla nuova ordinanza che trae origine dai sequestri del 2020 nel laboratorio di analisi alcamese di via Torquato Tasso. Sequestri e provvedimenti che vennero poi stravolti e annullati dal tribunale del Riesame. Il centro diagnostico, nel frattempo, aveva subito la sospensione dell’accreditamento con il servizio sanitario regionale, provvedimento poi rientrato dopo sei mesi. Le nuove indagini hanno riguardato anche questo periodo in cui il laboratorio non era accreditato e che quindi cercava di mantenere in piedi i contratti più importanti, come quello con la grossa azienda bolognese che operava anche per conto di Costa Crociere. Intanto il Gip Caterina Brugnone ha respinto la richiesta di sospensione delle misure presentata dai legali dei tre alcamesi, (il direttore del centro di analisi, una biologa e un dipendente della struttura sanitaria). Gli avvocati hanno già predisposto il ricorso al tribunale del Riesame che dovrà pronunciarsi entro il sette di dicembre. Sono ben 240 le pagine dell’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Trapani e contengono diversi capi di accusa e stralci di intercettazioni telefoniche.