Importazione di grano. Scattano in Sicilia serie di controlli

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Scattano nuovi controlli del Corpo forestale della Regione siciliana sul grano destinato alla commercializzazione e al consumo nell’isola. Gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras), in tre diversi interventi, di concerto con il Servizio fitosanitario dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, nel mese di febbraio hanno prelevato campioni dai carichi di grano giunti a bordo di navi attraccate nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, per sottoporli ad analisi di laboratorio. Carichi che poi vengono smistati in tutta la Sicilia. La guerra in Ucraina, il blocco delle esportazioni ha fatto scattare più volte allarme per le forniture. Quasi tutto il grano in Italia arriva dal Canada ed Ucraina. Negli anni in Sicilia si sono persi oltre undici mila ettari di terreno che erano coltivati a grano perché pagato una miseria agli agricoltori. Con la guerra in Ucraina ci si è accorti del problema coltivazione grano in Sicilia ma non è cambiato niente. Tornando ai controlli questi sono stati disposti dagli assessorati regionali dell’Agricoltura e del Territorio e ambiente. Il primo e il 23 febbraio scorsi sono stati effettuati dei prelievi da un carico di tremila tonnellate di grano tenero croato. Ieri altri prelievi hanno riguardato campioni di un carico di ventisette mila tonnellate di grano duro e di tremila tonnellate di grano tenero provenienti dal Quebec, in Canada.  Entro una settimana si conosceranno gli esiti delle analisi per verificare l’eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantitativi superiori ai limiti di legge. Lo scorso anno sono stati otto i controlli effettuati dal Noras sui carichi di grano estero giunti in Sicilia. Le analisi hanno verificato la loro conformità ai valori di legge. Numerosi panifici alcamesi utilizzano grano siciliano. La farina viene acquistata ad un prezzo che va dai 70 ai 90 centesimi al chilo a seconda della qualità