Giunta di Terrasini, cambio programmato. Entra pure ex grillina Deak. Durissimo Perna

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Tre volti nuovi e due sole riconferme. Il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci, nel pieno dell’organizzazione della ‘Festa di li schetti’, ha ridisegnato il suo esecutivo dopo le dimissioni, a quanto pare programmate, dagli assessori Vincenzo Cusumano, Norino Ventimiglia e Giuseppina Mistretta. Il primo cittadino terrasinese li ha sostituiti con l’ex grillina Eva Deak, che alle ultime amministrative aveva lasciato il Movimento per appoggiare Maniaci, Fabio Viviano e Rosaria Li Cavoli, gli ultimi due sono anche consiglieri comunali in carica. Riconfermati soltanto Salvo Brunetti (Lavori Pubblici, Urbanistica, Attività Produttive) e Nunzio Maniaci (Pubblica istruzione, Politiche Sociali, Beni Culturali). All’ex pentastellata vanno le deleghe all’Ambiente, alla Gestione dei rifiuti, ai rapporti con la Srr, Randagismo e Riserve Naturali. Fabio Viviano, nominato anche vicesindaco, si occuperà di Bilancio, Tributi, Pesca, Personale e rapporti con il Consiglio Comunale. A Rosaria Li Cavoli sono state invece assegnate le deleghe a Polizia municipale, Viabilità, Politiche giovanili, Pari opportunità e Volontariato.

Il sindaco di Terrasini manterrà invece Turismo, Sport e Spettacolo, Verde Pubblico, Arredo urbano e Manutenzione. “Con la nomina della nuova Giunta – ha detto Giosuè Maniaci – continuiamo il lavoro svolto in questi anni e manteniamo l’impegno preso con le donne e gli uomini candidati che hanno contribuito alla vittoria elettorale del 2021”. Una frase, quest’ultima, che conferma come il rimpasto fosse programmato in favore di altre forze e candidati che avevano appoggiato Maniaci nella sua corsa a sindaco di Terrasini. Durissimo il commento del consigliere comunale di opposizione, Ciccio Perna del PD. Il DEM ha dapprima sferrato stoccate durissime soprattutto agli uscenti Cusumano e Ventimiglia. ‘Contenti tutti? Ma sì. Tranne i cittadini di Terrasini, – scrive Perna – ormai ospiti del proprio paese, svenduto per pochi spicci al primo forestiero con mezza idea imprenditoriale magari destinata a durare una stagione. Il paese della felicità. Sì, – conclude il consigliere del PD – ma quella degli altri”.