“Giornata Internazionale della Gratitudine”. Origini, evoluzione e funzioni della parola “grazie”

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L’11 gennaio è la “Giornata Internazionale della Gratitudine”, una ricorrenza celebrata da pochi anni per ricordare a chiunque di essere grati per qualcosa che abbiamo, che ci viene donato o che la vita ci ha riservato. La parola “grazie”, una delle prime insegnata ai bambini, ha origini antichissime: sembrerebbe risalire, infatti, a circa il XVI secolo e legato al alla frase religiosa “Dio salvi”, un’esclamazione volta ad augurare la salvezza divina nei confronti di chi avesse avuto atteggiamenti caritatevoli verso qualcun altro o dal latino “Gratiam”, nel senso di grazia, gratitudine e riconoscenza.

Nel corso del tempo, il significato del termine “grazie” è cambiato a seconda delle usanze e dei territori: il sostantivo inglese antico, ad esempio, significava “pensiero”, un significato che, tramite la Oxford English Dictionary” è diventato “pensiero o sentimento favorevole, buona volontà” per poi tramutarsi, in epoca medioevale, in “pensiero gentile o sentimento intrattenuto verso chiunque per favore o servizi”.

L’abitudine di dire sempre “grazie” è iniziata durante la rivoluzione commerciale del 16 ° e 17 ° secolo: era popolare, infatti, tra le classi medie che lo usavano spesso in quanto era il tipo di lingua ascoltata e utilizzata negli uffici e nei negozi. La pratica di inviare messaggi agli amici iniziò a diventare popolare nel 1400 quando gli europei scambiavano biglietti di auguri con familiari e amici: una nuova forma di espressione sociale che includeva la consegna di note a mano.

Sembrerebbe quindi che, nonostante le piccole variazioni di significato, il senso che sta alla base del termine “grazie” sia sempre lo stesso: il dovere di riconoscenza verso qualcuno o qualcosa che, ogni giorno o anche solo una volta nella vita, ci ha aiutato. Un’abitudine, quella di ringraziare dalle proprietà curative perché, influendo sulle relazioni, permette di salvare, in alcuni casi, dalla depressione e dal cattivo umore.