55° anniversario del sisma, la fondazione ‘Orestiadi’ di Gibellina lo celebra con l’arte

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Anche nel giorno della ricorrenza del 55esimo anniversario del terribile sisma che nella notte tra 14 e 15 gennaio del 168 devastò la valle del Belìce, la Fondazione Orestiadi di Gibellina, come di consueto, celebra la memoria di quel tragico evento nel segno dell’arte e della cultura. Domenica 15 gennaio, alle ore 11.00, saranno due artisti i protagonisti della ricorrenza.

Negli spazi del Museo delle Trame Mediterranee, troverà dimora l’installazione dell’artista Gianfranco Anastasio dal titolo “Il Doppio e il Rovescio”, opera che allude alla fragilità e all’instabilità del territorio del Belìce e che è stata realizzata nell’ambito del programma di residenze d’artista della Fondazione Orestiadi. Costas Varotsos, artista e intellettuale greco di fama internazionale che proprio a Gibellina realizzò il suo primo lavoro di arte pubblica nel 1992, presenterà invece “Spirale”, la celebre grande opera in ferro e vetro che arriva al Baglio Di Stefano grazie alla collaborazione con la Fondazione Merz, e resterà esposta fino al 30 settembre 2023.

“Il 15 gennaio non è solo l’occasione per il ricordo di un tragico evento ormai lontano e del quale rischia di sfumare il ricordo – ha detto Lillo Pumilia presidente delle Orestiadi -. Con le manifestazioni che ogni anno organizziamo, vogliamo tornare alla fonte originaria dalla quale è scaturita la costruzione della Nuova Gibellina nel segno dell’arte, e l’inizio di un percorso culturale ormai molto lungo.

È un modo per ricordare che l’arte rappresenta lo strumento migliore per ricordare le vittime del terremoto – ha ribadito Pumilia – e per continuare a percorrere la via più opportuna per confermare che l’arte stessa costituisce il collante migliore delle comunità del Belìce, e di Gibellina in particolare”.  La prima forte scossa di terremoto si registrò il 14 gennaio e si avvertì, con gravi danni, a Montevago, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale.

Poi sciame avvertito da Trapani a Palermo e nella notte tra 14 e 15 gennaio, alle 3.01, una violentissima scossa che causò gravissimi danni in una quindicina di comuni delle province di Trapani, Agrigento e Palermo e che si sentì fino a Pantelleria. Le vittime accertate ufficialmente di quel terremoto furono 231, secondo altre fonti 296. 70.000 invece le persone che persero la loro casa e che furono costrette a sfollare.