Ex amministratori, Comune di Alcamo torna alla carica per riscuotere 450.000 euro

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Il Comune di Alcamo torna alla carica per cercare di riscuotere 450.000 euro da ex amministratori. Per sindaci, assessori e presidente del consiglio 170.000 euro. Per i consiglieri, 280.000. Si tratta di figure istituzionali in carica dal 2012 al 2016.  La vicenda ha origine tra 2011 e 2012 con la violazione del Patto di stabilità che comportò la riduzione dei gettoni di presenza del 30 per cento: da 60  a 54 euro a seduta consiliare. Successivamente l’ex sindaco Giacomo Scala presentò ricorso alla Corte costituzionale che diede ragione al Comune di Alcamo: in pratica non c’era stato alcuno sforamento e pertanto venne rimborsata agli interessati la differenza che era stata trattenuta.

La vicenda finì anche davanti ai giudici della Corte dei conti. Tutto in regola quindi? Ex consiglieri e due ex-sindaci hanno percepito quanto previsto? L’interrogativo, dopo diversi anni, ancora non è stato chiarito del tutto. La vicenda scoppiò nel mese di dicembre di quattro anni fa con la notifica da parte dell’avvocatura comunale ad una sessantina di ex amministratori a restituire quanto indebitamente percepito. Un ex consigliere venne colto da malore e finì al Pronto soccorso quando lesse nell’ingiunzione un rimborso da 12.000 euro. Pioggia di opposizioni da parte degli interessati per le richieste che variano tra gli otto e i 12.000 euro.

A versare la somma richiesta, 8.181 euro, fu soltanto il consigliere comunale Ignazio Caldarella, adesso nuovamente in carica, che successivamente presentò ricorso per la restituzione con gli interessi al Tribunale perché secondo lui, leggi, delibere e carte in mano, “la somma non sarebbe dovuta”.  Ora quelle richieste da parte del Comune di Alcamo sono tornate di attualità perché in questi giorni sono stati notificati agli interessati: “gli inviti a concludere una convenzione di negoziazione assistita da avvocato riguardante ripetizione di indebito oggettivo di quanto percepito quale consigliere comunale pro tempore a titolo di gettoni di presenza”.

Nell’avviso si invitano “le parti a impegnarsi a cooperare con l’lealtà per risolvere in via amichevole la controversia”. Stessa motivazione per ex sindaci e assessori. Il Comune si è affrettato in questi giorni a riformulare le richieste allo scopo di bloccare la prescrizione. Concessi 30 giorni, che si concluderanno a fine mese, per mettersi in regola, in caso contrario “trascorsi i termini senza positivo riscontro il Comune sarà libero di assumere ogni più opportuna iniziativa per la tutela in giudizio dei propri diritti”