Si è concluso in questi giorni il tempo per presentare opposizione alla proposta economica avanzata dall’ASP per l’espropriazione dei terreni sui quali dovrà sorgere il nuovo ospedale di Alcamo. L’area si trova lungo la SP 55, in contrada San Gaetano per circa 34.000 metri quadri, nei pressi dello svincolo autostradale. Alcuni dei proprietari delle 38 particelle del foglio di mappa 28 hanno contestato il prezzo fissato nella proposta, vale a dire 18 euro al metro quadro. Gli uffici dell’ASP, di concerto con la Regione, vorrebbero chiudere la vertenza in maniera bonaria senza ricorrere ai tribunali. Trattative e interlocuzioni sono state già avviate. La struttura, per essere più precisi, non avrà la denominazione di ospedale bensì di presidio sanitario polivalente. L’avviso di avvio del procedimento espropriativo dei terreni necessario alla riapposizione del decaduto vincolo urbanistico. L’eventuale braccio di ferro fra ASP e proprietari non bloccherà comunque l’iter.
Adempimenti, progettazione e appalto potranno andare regolarmente avanti a prescindere da una risoluzione bonaria o giudiziaria. Con l’avvio degli espropri il comune di Alcamo potrà adesso predisporre ed approvar la variante urbanistica recependo il parere della commissione regionale lavori pubblici secondo il quale l’opera riveste rilevante interesse pubblico. La progettazione, da quella di fattibilità e fino all’esecutiva, è stata appaltata nell’ottobre del 2021 alla RTP tra ATIproject, TECHINT – Compagnia Tecnica Internazionale, BLD Engineering e TECNO2O Engineering. Passerà ancora del tempo per andare in appalto anche perché l’attuale finanziamento da 21 milioni di euro non è più bastevole per il completamento dell’opera. Il costo del nuovo ospedale, completo di attrezzature, è lievitato a circa 40 milioni, quasi il doppio delle somme disponibili. Del nuovo ospedale di Alcamo si parla da oltre 30anni e potrebbe rimanere una chimera qualora non venissero intercettati nuovi finanziamenti.
