Emolab, altro dissequestro. Restituiti pc, server, notebook e documenti

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Il tribunale del Riesame di Trapani dà ancora una volta ragione al rappresentante legale del laboratorio di analisi Emolab di Alcamo annullando anche il sequestro di computer, notebook, elenchi, note di interventi tecnici, agende ed elenchi di clienti messo a segno dai carabinieri del NAS, il 18 novembre scorso, nei locali di via Torquato Tasso. E’ stato quindi disposta la restituzione immediata di tutto il
materiale.

Il ricorso, presentato al Riesame dagli avvocati Giovanni Cicala e Vincenzo Abate, si basava sull’insussistenza dell’elemento oggettivo del reato vale a dire la realizzazione di artifici e raggiri nonché il conseguimento di profitti o altre utilità; sull’impossibilità di ritenere le cose sequestrate come pertinenti al reato e che quindi il sequestro presentasse carattere esplorativo; sulla violazione quindi dei principi di pertinenza, adeguatezza e proporzionalità che devono regolare l’apposizione del vincolo cautelare.

Il tribunale del Riesame delle misure cautelari reali, presieduto da
Enzo Agate, ha quindi confermato che nel provvedimento della procura non era stato indicato in termini chiari il legame fra la res, cioè il materiale sequestrato, e il reato contestato. Insomma i beni non possono essere qualificati come corpo del reato o cose pertinenti al reato. Inoltre il Riesame di Trapani ha anche rilevato la mancanza
del rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza della misura in quanto, ad esempio, non viene chiarito se e in quali hard disk siano contenuti i dati degli utenti che avrebbero pagato per il tampone molecolare un importo superiore a quanto stabilito dall’assessorato regionale alla salute.

Il rappresentante legale del laboratorio Emolab, Fabio Di Giorgi, è infatti indagato, assieme ad altri, dalla procura di Trapani per concorso in frode nelle pubbliche forniture e truffa. Le due sentenze
del tribunale del Riesame hanno però smontato le tesi dell’accusa. La seconda pronuncia ha disposto la restituzione di cinque pc, tre notebook, quattro server, un faldone raccoglitore contenente documenti sui tamponi molecolari, agendine tascabili in uso alle due biologhe del centro, documenti su assistenze ad apparecchiature e sugli invii all’ASP. Un paio di settimane fa all’Emolab erano stati
dissequestrati anche l’apparecchiatura che processa i tamponi e i locali utilizzati per queste analisi.