Emergenza idrica. In Sicilia scatta il piano di razionamento

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Invasi a secco, temperature in salita e, soprattutto, quasi sei mesi senza pioggia, eccezion fatta per le precipitazioni degli ultimi giorni, che sono poca cosa. Ora arriva in Sicilia lo stato di emergenza. Il piano di risparmio idrico era già partito a inizio anno.  conferma giunge direttamente da Palazzo d’Orleans: la Regione ha già avviato un piano di razionalizzazione dell’acqua ad uso potabile in 160 Comuni sui 391 dell’Isola, distribuiti nelle quattro province di AgrigentoCaltanissettaPalermo e Trapani. Molto grave la situazione in Sicilia, La mancanza di pioggia e i pochi interventi per migliorare le strutture hanno portato a un razionamento dell’acqua che interessa più di 850mila cittadini. Raccolti a rischio e frutta più piccola. Gli attuali livelli di scarsità di acqua non si registravano da oltre dieci anni. Secondo alcuni, si potrebbe già parlare della terza crisi idrica più grave mai registrata.  Il governo di Schifani ha nominato commissario il dirigente generale del dipartimento Agricoltura Dario Cartabellotta, che dovrà occuparsi di questa emergenza. Lo stato di emergenza è solo la punta dell’iceberg di una situazione ormai in caduta libera negli ultimi anni. Le ragioni di tale crisi non sono solo “climatiche”.  I consorzi di gestione delle acque in Sicilia, le uniche organizzazioni responsabili della gestione dell’acqua a fini irrigui, sono commissariati da oltre trenta anni. Per tre decenni, la Regione è stata priva di un’adeguata struttura di gestione, senza nuovi progetti, e la manutenzione non è stata effettuata in modo adeguato. Per le autorità locali la situazione è grave. Senza interventi tempestivi, il rischio concreto è che in poche settimane i cittadini rimangano senza acqua. “Circa il 10-15% dell’acqua è già razionato in 55 comuni. A partire da lunedì 4 marzo, il razionamento dell’acqua interesserà 850mila residenti in Sicilia. In alcuni casi, il razionamento potrebbe raggiungere il 45%”. Ad Alcamo fino ad oggi distribuzione ogni quattro giorno che non crea problemi essendo quasi tutte le abitazioni dotate di cisterne.