Autopsia, dissecazione aortica. I soccorritori avevano poco da fare per salvare Emilio De Luca

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Dissecazione aortica con relativo tamponamento cardiaco. Avrebbero quindi davvero potuto fare poco i soccorsi prestati a Emilio De Luca sulla linea di partenza del GP di Karting di Castellammare del Golfo. L’esito dell’autopsia effettuata ieri all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo verrà consegnato fra un mese ma i segni rinvenuti sul corpo del giovane alcamese sembrano essere inequivocabili. Ad assistere all’esame autoptico, come mediceo di parte nominato dai familiari della vittima, il palermitano Massimiliano Franco.

La richiesta di sottoporre il cadavere ai rilievi autoptici era stata inoltrata alla procura di Trapani dalla famiglia di Emilio De Luca nel tentativo di vedere chiaro su cosa accadde al pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo 36 ore prima della tragedia.
L’imprenditore edile, pilota di kart e organizzatore della gara castellammarese, si era rivolto ai sanitari, nella notte fra venerdì e sabato, a causa di un malore. Dopo gli accertamenti con gli enzimi cardiaci avrebbe quindi lasciato il nosocomio alcamese intorno alle 5,30 del mattino. Dimesso dai medici del pronto soccorso o ritornato a casa, volontariamente, perché il malore era andato via?

L’inghippo ruota proprio attorno a tale interrogativo. Saranno gli accertamenti della Procura sulla cartella clinica a fare luce sull’episodio e sull’eventuale nesso eziologico
con la tragica morte del trentaquattrenne avvenuta poi domenica pomeriggio. In
quel triste giorno qualcuno dall’alto è però riuscito a far si che la tragedia non avesse contorni ancora più gravi. Emilio De Luca, infatti, aveva già fatto due giri di gara, nella categoria 125 Day, a bordo del suo kart. A causa di un piccolo incidente era stato però necessario fermare la corsa e la direzione di gara aveva disposto il riallineamento alla partenza. Tutto sarebbe potuto accadere proprio mentre il mini-bolide di De Luca era lanciato a circa 100 chilometri orari.