Dissalatori e pozzi rigenerati. Sindacati protestano per le dighe Rubino e Trinità

0
117

Rigenerazione di pozzi e sorgenti esistenti, pulizia delle traverse dei corsi d’acqua, dissalatori mobili e ripristino delle autobotti comunali. Sono alcune delle immediate soluzioni individuate dalla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, riunita ieri pomeriggio. Un piano complessivo di interventi e dei relativi costi da inviare al governo nazionale per la valutazione dello stato di emergenza per la siccità, già richiesto dalla giunta Schifani. Una cinquantina i pozzi e le sorgenti esistenti ad uso idropotabile che dovrebbero essere rigenerati e un centinaio i siti, in tutta la Sicilia, in cui scavare nuovi pozzi ad uso irriguo. Previsti anche interventi su impianti di pompaggio e condutture, nonché finanziamenti per la riattivazione delle autobotti in una sessantina di comuni. La cabina di regia ha anche chiesto fondi per acquistare e installare moduli mobili nei siti in cui sorgono dissalatori di acqua marina, nell’attesa di poter procedere alla sostituzione degli impianti fissi, anche quello di Nubia a Trapani, dove i tecnici della task-force stanno effettuando ispezioni. Intanto per quanto riguarda l’acqua da utilizzare in agricoltura, i sindacati CONFSAL, COPAGRI, FEDER.AGRI, FNA, CONFAGRICOLTURA e LIBERI AGRICOLTORI della Provincia di Trapani hanno denunciato lo stato di abbandono delle dighe Rubino di Paceco e Trinità di Castelvetrano. L’appello è stato lanciato con un duro documento inviato dai sindacalisti al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità, al Dirigente Generale del Dipartimento Acque, al Commissario per l’emergenza siccità e al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino. A distanza di quasi 6 anni dalla riduzione della capienza massima imposta dall’Autorità di Bacino sia sulla diga Trinità che sulla diga Rubino, nulla o poco è stato fatto, – scrivono i sindacati – se non l’imposizione di limitazioni nell’immagazzinamento delle scarse acque piovane del territorio servito. Le conseguenze di tutto ciò, rimarcano le Segreterie provinciali di CONFSAL, COPAGRI, FEDER.AGRI, FNA, CONFAGRICOLTURA e LIBERI AGRICOLTORI pesano sulle aziende agricole del trapanese e producono effetti devastanti che, sommati ai problemi di mercato e al caro energia, stanno portando al collasso l’agricoltura.  I sindacalisti chiedono quindi che le dighe Trinità e Rubino Tornino ad operare a pieno regime.