Deputati regionali, aumento stipendio. Tante polemiche ma rinunciano solo in due

0
106

Aumento degli stipendi ai deputati regionali e ok, dallo stesso parlamento siciliano, ai fondi per aumentare le indennità di sindaci e amministratori comunali. La vicenda è stata presa d’assalto da molte trasmissioni televisive nazionali e talvolta anche facendo confusione. Bisogna spiegare, innanzitutto, perché il deputato regionale siciliano, solo nella nostra regione onorevole mentre nelle altre consigliere regionale, guadagni molto di più dei colleghi delle altre zone d’Italia.

Lo stipendio dei componenti di Sala d’Ercole è agganciato a quello dei senatori. Ecco spiegato l’ammontare. Per quanto riguarda l’incremento di 890 euro al mese dei nostri onorevoli regionali, è recentemente scattato per l’adeguamento automatico ISTAT.  Ognuno dei 70 deputati regionali in Sicilia percepirà quasi 11.000 euro in più in un anno. Che non sono bruscolini alla luce di quanto già percepivano.

Per far si che tale aumento non ci fosse, bisognava abrogare o modificare la precedente legge nazionale del 2014 che stabiliva come tali aumenti ISTAT avvengano in assoluto automatismo. Una vicenda che non smette di far parlare stampa e opinione pubblica a causa dei tentativi di qualcuno dei deputati e di alcuni partiti di far passare tale aumento come un affronto all’attuale crisi economica.

Tutto vero, per carità, ma bisognerà adesso vedere quanti di questi onorevoli non intascheranno per intero gli aumenti. Alcuni sono stati coraggiosi, come Antonello Cracolici che ha rivendicato di essere contro l’abolizione della norma che ha fatto scattare l’aumento” e sulla stessa lunghezza d’onde anche l’alcamese Mimmo Turano,  il cuffariano Carmelo Pace e l’assessore Giovanni Di Mauro. Più o meno favorevoli sono stati anche i deputati del Movimento 5 stelle, e qualcuno di Fratelli d’Italia: accettano le somme per poi restituirle o darle in beneficenza.

Singolare la posizione del movimento che fa capo a Cateno De Luca che ha proposto l’emendamento alla finanziaria per abrogare quel passaggio che ha causato l’aumento e che poi, astenendosi in fase di voto, ha consentito che la proposta venisse bocciata. Nessuno, in realtà, ha combattuto contro tale incremento. Di certo i deputati DiPasquale e Burtone hanno già protocollato una richiesta scritta con cui rinunciano all’adeguamento ISTAT di 890 euro mensili.