Denise, appello dei genitori su FB: “Messina Denaro potrebbe sapere, ci aiuti a sapere la verità”

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“Chiedete a Messina Denaro che fine abbia fatto mia figlia”. L’arresto del boss ha riacceso le speranze di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, la bimba svanita nel nulla, a Mazara del Vallo, il primo settembre del 2004. “Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani è impossibile che non sapesse cosa fosse accaduto a Mazara del Vallo: chi avesse commesso il rapimento di nostra figlia responsabili di aver scaturito un gran movimento ovunque. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché l’avessimo ritenuto responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse, quindi oggi detentore di tanti segreti”.

Lo scrive in un lungo post su facebook la madre della bimba scomparsa quando aveva appena quattro anni e mentre giocava in via La Bruna, davanti casa della nonna. Piera Maggio quindi torna a chiedere nuove indagini e quindi un apposito interrogatorio all’ex super-latitante. Un mistero, quello del rapimento, rimasto sempre molto fitto, un caso insoluto che secondo Piera Maggio, che firma il post insieme a Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise, potrebbe essere risolto se il boss arrestato una settimana fa decidesse di raccontare la verità.

“Circa diciannove anni fa, per mesi il nostro territorio è rimasto sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell’ordine di ogni genere – ha scritto ancora la donna nel suo post – che deve aver dato non poco fastidio alla criminalità del posto o a chi ne faceva capo”. Ecco perché, secondo Piera Maggio, i vertici mafiosi non potevano non sapere chi ci fosse stato dietro al rapimento.

Le parole su facebook di Piera Maggio e Pietro Pulizzi si sono poi concluse con l’ennesimo appello: “Se Messina Denaro rispondesse solo a questa domanda, anche indirettamente, potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario. Siamo consapevoli – si legge ancora – che la nostra richiesta sia qualcosa d’insolito e difficile da raggiungere, soprattutto per tutto ciò che lo ha preceduto, ma vogliamo provarci lo stesso, abbiamo tutto il diritto per farlo, fosse anche un miracolo.

Vogliamo pensare che l’ex latitante Matteo Messina Denaro, sapendo che è molto malato potrebbe farci sapere, magari chissà, come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e disciolto nell’acido”.