“Cutrara” ordinario, chiesti 47 anni di carcere complessivi. 26 a Domingo ‘Tempesta’

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Condanna pesante richiesta dal pm della DDA, Francesca Dessì, a carico del castellammarese Francesco Domingo, noto come ‘Ciccio Tempesta’,  nel troncone in ordinario del processo scaturito dall’operazione antimafia’ ‘Cutrara’. Per il 66enne, già condannato per mafia e ritenuto nuovamente a capo di cosa nostra castellammarese, il PM ha richiesto 26 anni di carcere. La reclusione è stata anche invocata per i fratelli Nicola e Lilla Di Bartolo, gestori di una casa di riposo che secondo l’accusa era nella disponibilità di Domingo. Chiesti per il primo 10 anni di carcere e 4 per la seconda.

Il pm Dessì ha richiesto anche 4 anni di pena detentiva per Rosario Di Stefano, accusato di avere provato a bonificare dalle micro-spie le zone frequentate da ‘Tempesta, e tre anni per Salvatore Labita, il proprietario di una ditta di installazione di impianti elettrici che avrebbe fornito a Francesco Domingo la strumentazione necessaria a individuare le ‘cimici’ all’interno dell’abitazione di quest’ultimo. Intanto domani, a Palermo, si terrà un’altra udienza del processo in abbreviato della stessa indagine. entreranno in scena gli avvocati difensori degli imputati che avranno a disposizione anche altre due udienze, quelle già calendarizzate di 6 e 20 dicembre.

A quel punto dovrebbe arrivare la sentenza che, al massimo, potrebbe slittare ai primi giorni de nuovo anno. Ammesse come parti civili, nel processo abbreviato Cutrara, le associazioni Codici, AntiRacket e Antiusura Alcamese, Antiracket Trapani, Castello Libero, Associazione nazionale contro le mafie ‘Antonino Caponnetto’ oltre al comune di Castellammare del Golfo che vede imputato il suo stesso sindaco, Nicola Rizzo, assolto in primo grado.

Il verdetto venne però impugnato dalla Procura che ha quindi rimandato in appello il primo cittadino assieme agli altri imputati. Un verdetto molto atteso, quello che dovrebbe arrivare a gennaio, anche dalla politica locale in vista delle elezioni amministrative che nella cittadina del Golfo si celebreranno la prossima primavera. Rizzo sta già da tempo riorganizzando la sua ricandidatura che potrebbe essere stoppata soltanto dalla sentenza Cutrara.