Comune di Petrosino, dichiarato dissesto. Buco da 19 milioni e squilibri fin dal 2014

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2.400 euro di debiti a testa, anche per i neonati e gli ultranovantenni. Il comune di Petrosino ha infatti proclamato il dissesto finanziario per una cifra che appare esorbitante, ben 19 milioni. Somma stratosferica che, suddivisa per i 7.900 abitanti del territorio petrosileno, portano a quel debito pro-capite di 2.400 euro. Ma come fa un piccolo comune, amministrato per un decennio da Gaspare Giacalone, sindaco e dirigente nazionale del PD, ad accumulare un debito di tali proporzioni? “C’è dissesto – ha detto l’attuale sindaco Anastasi, avversario di Giacalone alle recenti amministrative – quando un ente non riesce più a rispondere ai suoi impegni indispensabili, quando non riesce più a fornire i servizi indispensabili. Nella relazione dei revisori possiamo leggere che una situazione di squilibrio era già presente negli esercizi del 2014, 2015 e 2016”.

Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Ci sono 2,5 milioni di debiti fuori bilancio mai precedentemente riconosciuti, un uso patologico dell’anticipazione straordinaria di tesoreria – l’ho trovata a 3 milioni e 600 mila euro e in nove mesi è diminuita già di un milione -, indici di pagamento a terzi con ritardi da record nazionale, 4 milioni di debiti già spalmati fino al 2051”.  Anastasi ovviamente punta il dito contro le precedenti amministrazioni che avrebbero ignorato nel tempo tali pesantissime criticità. “Saranno gli organi competenti – ha concluso – a fare le loro valutazioni e ad esprimere i loro giudizi”. Con la dichiarazione di dissesto comincia una nuova fase per il comune di Petrosino. A partire dall’insediamento dei commissari che toglierà, al 31 dicembre 2021, la zavorra della massa passiva. Consiglio comunale, giunta e sindaco rimarranno in carica. Sarebbero invece tutti decaduti qualora ieri il massimo consesso civico avesse bocciato il dissesto finanziario.