Castellammare del Golfo-Ripresa lavori al porto, altro passo avanti: II stralcio dopo l’estate

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Ripartono i cantieri al porto di Castellammare del Golfo. O almeno alcuni dei lavori che sono stati interrotti oramai 6 anni fa per l’inchiesta sul presunto utilizzo di cemento depotenziato da parte della guardia di finanza che portò al sequestro dell’area e all’iscrizione nel registro degli indagati di diverse persone, oggi rinviate a giudizio. Per l’esattezza ripartiranno i lavori del II stralcio pari a circa 15 milioni di euro che saranno effettuati dall’associazione temporanea d’imprese Sics. Previsti interventi per la messa in opera della pavimentazione e dell’arredo. In questi giorni è stato superato l’ennesimo scoglio burocratico per la ripresa dei lavori: è stato infatti registrato il contratto d’appalto e alcune settimane prima era stato dato l’ok da parte della Corte di conti. Lavori che però dovranno attendere ancora qualche mese perchè manca ancora un ultimo passaggio: “L’iter ha seguito adesso il percorso previsto .- afferma il sindaco Nicola Coppola -. Voglio essere cauto in considerazione di vari rallentamenti legati prima all’aggiudicazione poi alla sostituzione del precedente rup, andato in pensione, e altre lentezze burocratiche. Ritengo però che dopo l’estate il cantiere per questo stralcio di completamento possa partire”. Il dirigente generale dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, Fulvio Bellomo, e il dirigente del servizio Carmen Lo Cascio hanno comunicato personalmente al Comune e alla ditta incaricata dei lavori che manca l’ultimo passaggio perché si possa procedere all’apertura del cantiere di questo secondo stralcio di lavori, vale a dire la registrazione alla Corte dei conti della copia del progetto esecutivo che è stato già inviato. Riguardo al I stralcio di lavori di messa in sicurezza il primo cittadino informa che proprio in questi giorni i tecnici della Regione hanno rimesso piede nel cantiere fermo da sei anni per verificarne le condizioni, predisporre la perizia e successivamente la gara. In questo caso in ballo ci sono 10 milioni di euro: “Procedere con un nuovo appalto e sciogliere il contratto con la Kostruttiva (ex Coveco, ndr) – precisa il sindaco – era l’unica strada possibile. Lo avevo già accennato in precedenza, in più circostanze e note, poiché era chiaro che incontro dopo incontro, non si riusciva ad arrivare ad una soluzione condivisa dalle parti. Fatti e vicende recenti dimostrano che la ripresa dei lavori era praticamente gravata da situazioni, amministrative e non, che non la rendevano possibile nonostante le nostre continue pressioni a causa dei danni a quanto già realizzato”. All’epoca in cui scattò l’indagine, nel 2010, furono passati ai raggi x le imprese appaltanti e sub-appaltanti coinvolte nel contratto di esecuzione dei lavori. I finanzieri avevano posto sotto sequestro l’intera struttura cementizia realizzata all’interno dell’area di cantiere del porto dove erano stati dislocati i massi artificiali destinati a contenere il moto ondoso e che non sarebbero stati considerati conformi a quanto stabilito dal contratto di appalto.