Castellammare del Golfo-Omicidio Gargagliano, Gaspare Navarra chiede la revisione del processo

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Ha già trascorso in carcere quasi venti anni per un duplice omicidio che nell’aprile del 1996 sconvolse la città di Castellammare del Golfo. Si è sempre professato innocente e ora spera di ottenere giustizia. Il prossimo sette marzo i giudici della Corte d’assise d’appello di Catania dovranno decidere sulla richiesta di ammissione al processo di revisione. Oggi ha 56 anni, e sul suo fascicolo c’è scritto “fine pena mai”. Per la sua buona condotta gode del regime di semilibertà andando a lavorare in una parrocchia di Trapani. Il protagonista di questa drammatica storia è il castellammarese Gaspare Navarra, sul cui caso ha puntato la sua attenzione “Progetto innocenti”, l’associazione fondata dagli avvocati Saro Lauria e Pardo Cellini, che si occupano di scoprire errori giudiziari, che hanno cambiato la vita di decine di persone. L’ultimo caso del quale si stanno occupando i due avvocati è quello di Gaspare Navarra condannato perché ritenuto il mandante di un duplice omicidio avvenuto nell’aprile del 1996. Strangolati. Così furono assassinati Salvatore Gargagliano e la moglie Concetta Di Bartolo, 71 e 65 anni, nella loro casa di via Pasquale Calvi, a Castellammare del Golfo. I cadaveri vennero trovati dagli investigatori del commissariato di polizia, allora diretto dal vice questore Francesco Accordino, riversi lungo le scale tra il pianterreno e il primo piano della palazzina di proprietà delle vittime. Sul collo i segni delle dita serrate attorno alla gola. A essere ucciso per primo, stando ai rilievi medico legali, Salvatore Gargagliano. Quindi fu la volta dell’ anziana donna. I due coniugi erano molto conosciuti perché gestivano il bar tabaccheria in via Segesta. Per il delitto finirono in manette Filippo Liparoto, 22 anni e altri tre giovani di cui uno minorenne. La notte del mortale agguato, il padrone di casa avrebbe riconosciuto il Liparoto e per tale motivo sarebbe stato ucciso assieme alla moglie. Senza figli e con l’ attività redditizia del bar tabaccheria, i Gargagliano pare disponessero di un’ ingente fortuna. Secondo i giudici della Corte d’Assise di Palermo, in primo grado Gaspare Navarra era stato assolto, l’uomo sarebbe stato il mandante dell’omicidio per vendicarsi della denuncia dei coniugi Gargagliano. Accusa che ha sempre respinto. Denuncia presentata dai Gargagliano a causa della perdita di un’ingente somma di denaro, investita nella finanziaria, gestita da Gaspare Navarra e poi fallita per bancarotta fraudolenta. La sentenza della Corte di Assise di Appello di Palermo, senza riapertura dell’istruttoria dibattimentale, riformò la sentenza di primo grado della Corte di Assise di Trapani che aveva invece assolto il Navarra. I giudici della Corte d’appello non tennero conto della testimonianza dell’allora cappellano, presso il carcere di Trapani, padre Mattarella, al quale Filippo Liparoto confidò durante una confessione: “di averlo accusato falsamente per vendicarsi del mancato aiuto alla sua famiglia dopo il suo arresto”. L’ex cappellano ottenne la dispensa del vescovo per potere raccontare ai giudici quanto aveva appreso durante la confessione. Ma ciò non salvò Gaspare Navarra che venne rinchiuso nel settembre del 1999 nelle carceri di Favignana. “ Ci sono tutti gli elementi – dice l’avvocato Saro Lauria – per dimostrare l’errore giudiziario e quindi l’ingiusta detenzione di Gaspare Navarra”.